Pontem Mundus s.p.d. S.V.B.E.E.Q.V.
Vivere per te stesso. È possibile? Non sarebbe l'egoismo? E se vivessi tutti i momenti salienti della vita per te stesso e non pensassi agli altri, ai clienti? Molti lawyers/avvocati hanno 'ste domande. Ma come è possibile, chiedi ... Gentili colleghi, vi invito in un altro mondo. Un mondo di abbondanza, amore, gioia, felicita e miracolo. Un mondo in cui amerete se stessi e l'Universo vi amerà. Ogni lawyer/avvocato ha il potere di costruire il proprio mondo ideale in cui amare se stesso, apprezzare ogni momento della vita e viverlo come si desidera.
Vi invito al mio Law Club. Di cosa parleremo oggi? - Affrontare le sfide da un lawyer/avvocato - L'amore nella vita di un lawyer/avvocato - Lawyer/Avvocato felice - Lawyer/Avvocato rilassato - Lawyer/Avvocato è un canale per l'elevazione di sé e degli altri Iniziamo dalla morte. La morte è quell’esperienza che tutti desideriamo prima o poi: l’incontro con la pace profonda, l’incontro tra il nostro limite e la nostra salvezza, l’incontro con quel silenzio in cui tutto si consuma, tutto diventa chiaro, in cui non c’è più alcun fraintendimento, più alcuna ambiguità, in cui non c’è più bisogno di parole per sentirsi amati. Passiamo alle santita e gratitudine. La santità per Matthew Fox è sentirsi ospite del cosmo, provare somma estasi dinanzi alle sue bellezze ed innalzare un inno di ringraziamento e lode. Non quindi perfezione ed isolamento propria della visione della “caduta”, ma fiducia verso il creato, considerazione che bellezza è anche l’imperfezione, che in natura la perfezione non esiste, proprio perché la natura va verso un acquisto di un di più, quindi la perfezione è un qualcosa che fa da attrazione, considerare che una particolarità rende bella qualsiasi cosa. L’imperfezione è infatti segno che la creazione continua e che realizzazioni non corrette possono sempre esistere, anzi hanno grande valore. Siamo in un universo in movimento, tutto intriso dello spirito creativo del divino, in cui lo scopo è espandersi, giungere a maturazione, crescere in pienezza, una crescita possibile. Questo tipo di santità vuole la spiritualità del creato e l’ospitalità cosmica. Questo tipo di santità ci porta a considerare la bellezza dell’ambiente in cui viviamo e i doni che abbiamo, dalle albe ai tramonti, dall’amicizia, al lavoro. Per questi doni la risposta più profonda è “grazie”, la vera santità conduce alla gratitudine. Mistero altissimo e colmo di riverenza verso il creato è rimanere in silenzio, è gustare e ringraziare.
È necessaria una riverenza sempre più completa per ciò che il Signore ci dà. La via positiva ci conduce al ringraziamento, alla lode, all’eucarestia ad un ringraziamento cosmico. (Da “In principio era la gioia”) La santità non è la perfezione, che è sintomo ed espressione di egoismo ed è immobilità; santità è custodia del creato suo rispetto e protezione; è fiducia nel creato che è bello in ogni sua parte presa nella sua individualità, è un bello che deve essere realizzato; è coscienza che la creazione continua e che in essa si realizza Dio. La mentalità della imperfezione è feconda di prospettive e di azioni tese nella realizzazione di ciò che deve ancora essere, non è debolezza ma bisogno di unione, di amore che produce; è espansione, crescita, maturazione, ospitalità. Questa mentalità considera la terra piena di doni che devono essere riveriti e che non è solo la natura ma anche tutto ciò che l’uomo produce e cioè amicizia, pensiero, sessualità, arti, lavoro, sport; ed è amore; è ringraziamento per i doni.
Dies sint tibi laetitiae ac successuum pleni!
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