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Immagine del redattoreOlga Nickole Kuyan

Guerriero della Luce?

PONTEM Mundus s.p.d.

S.V.B.E.E.Q.V.

Quale e' la tua missone? Spesso le giornate di un lawyer hanno contorni sfumati, irregolari, confusi.

Il nostro "oggi" non ammorbidisce il tono. Ultimamente il mondo vive in un costante insicurezza. Per questo non riusciamo a vivere in pienezza il tempo che ci viene dato.

Immagina il contrario: vivi la tua vita come un esseri forte, creativo, libero e spirituale, sintonizzato con il proprio Sé Superiore, gestendo continuamente il tuo flusso energetico vitale in modo che tutti i tuoi sistemi funzionino alla massima frequenza.

Così si vive in unione con Dio. Dio ripaga ogni uomo secondo le sue opere umane. Che il tuo cuore non sia indurito dalla cattiveria, dai pregiudizi e dalla mancanza di generosità! 'Chiunque tu sia, o uomo che giudichi, non hai alcun motivo di scusa perché, mentre giudichi l’altro, condanni te stesso; tu che giudichi, infatti, fai le medesime cose"- scrive San Paolo. Lui continua:'" Tu che giudichi quelli che commettono tali azioni e intanto le fai tu stesso, pensi forse di sfuggire al giudizio di Dio? O disprezzi la ricchezza della sua bontà, della sua clemenza e della sua magnanimità, senza riconoscere che la bontà di Dio ti spinge alla conversione? Tu, però, con il tuo cuore duro e ostinato, accumuli collera su di te .."Non mi è mai piaciuto pensare che la misericordia di Dio si fermi ai confini della Chiesa visibile. Dio è la verità. Chi cerca la verità cerca Dio, che lo sappia o no", - sono le parole di Edith Stein. Cercare Dio, è una necessità umana, che non è prerogativa della Chiesa, di nessuna Chiesa, poichè viene prima che si formassero le comunità che si assumono il compito di parlare di Dio all'uomo. Dio invece è un bisogno di chi avverte che esiste una Signoria che è al di sopra di tutto e la cerca, e vi si abbandona. Noi avvertiamo un qualcosa di grande, di misterioso che ci sovrasta e tutto sostiene. E quanto più la scienza scopre, più diventa profondo il Mistero, profondo ed insondabile, dinanzi al quale bisogna solo calare il capo, ma anche aprirsi per farci invadere e completare. E cerca Dio non solo chi lo "avverte" e ne sente il bisogno, ma anche chi cerca la verità, chi indaga tutto ciò che esiste... Percio, è importante per i lawyers sviluppare l'impavidità. Cosa significa impavidità per un lawyer? Ciascuno dei nostri ruoli è pieno di insicurezze e attaccamenti. Le realtà di oggi ci rendono incerti sul futuro. I nostri ruoli richiedono un certo grado di attaccamento di cui è difficile liberarsi. La nostra professione è proteggere, aiutare gli altri, servirli. Allora cos'è l'impavidità per un lawyer? Un lawyer sia veramente senza pregiudizi, deve lasciar andare tutti gli attaccamenti, deve imparare a fidarsi. Questo è il grande paradosso e la grande controversia. Nel Vangelo Gesù critica professori della legge, lawyers e avvocati. Arrivano gli "ahimè", da tradurre così e non con "guai!", perché in fondo si tratta di un grido di dolore... Gesu non critica la loro attenzione alla legge. Ma li critica perché sono così orgogliosi da ritenere di essere gli unici a sapere la legge. Ammalati di perfezionismo nell'osservanza dei precetti minimi, di protagonismo nella vita, di ipocrisia perché, come i sepolcri, comunicano solamente vie di morte, i lawyers nella loro ricerca di perfezionismo, di separazione dalle altre professioni che non sono cosi nobili hanno dimenticato l'unico comandamento importante: quello dell'amore. Pensando di essere molto educati, gentili, colti, non si rendono conto di essere attratti dal loro amore per se stessi, dall'amore per il potere che detengono sulla gente. Quindi in queste poche parole siamo messi in presenza di quelli che "sanno" e "fanno". Inoltre essi non riconoscono che Dio può dire ed esigere ben oltre la legge. È il rischio presente anche nella comunità dei discepoli, dove spesso e volentieri il veleno del troppo zelo, o del falso zelo, serve solamente a mascherare il desiderio di perfezionismo e di protagonismo dentro la vita. Vogliamo essere i primi, dimenticando che il "primo è colui che si fa ultimo". Ci presentiamo come maestri, dimenticando che "uno solo è il Maestro". Forse qualche sua "ahimè" farebbe del bene anche a noi... Ti sembra assai duro mostrare l'Amore nelle nostra professione? Quasi sempre in legal service delivering non riconosciamo Amore. La nostra professione riprende, invece, in modo assai duro quelli che si giustificano da sé. Sono coloro che meticolosamente si attengono ad ogni norma, ma perdono di vista ciò che è importante: l’amore e la giustizia. E nel fare ciò che è giusto vogliono anche essere lodati, riveriti, vogliono ricevere onore. Si sentono i modelli da seguire. Gesù, invece, dice loro che sono “morti dentro”, che sono marci e che il contatto con loro rende la gente – anche se non lo sa – impura. Udito ciò, noi ci sentiamo chiamati in causa? Sono i lawyers che interpretano la legge. E spesso lo fanno a loro vantaggio. Mentre pretendono dagli altri un’assoluta attenzione alle leggi, loro trovano le scappatoie. Gesù condanna severamente il loro modo di fare. È sempre lo stesso Gesù che ci accoglie. Ma l’uomo deve riconoscere che non può farsi giustizia da solo. Seguire alla lettera le norme non rende automaticamente più giusti, più buoni, più grandi. È l’amore e la fiducia nella giustizia che, nel seguire le norme e le leggi, ci apre la porta alla vita well-being. Gesù lo mostra chiaramente quando i suoi discepoli non seguono farisaicamente le regole del sabato. La legge di Gesù non è quella dei professori della legge o degli avvocati. Egli non interpreta meticolosamente ogni piccolo dettaglio, non riprende coloro che non si attengono a questo regolamento. Non stila cataloghi di leggi, ma offre due comandamenti chiave che racchiudono tutto. Come dire che Amore riesce a perdonare le trasgressioni ma nulla può fare con chi non si affida, con chi si appoggia solo alla propria giustizia. Ma è sempre facile fidarsi? Penso che molti rispondono di NO. Ma se vogliamo far entrare well-being nelle nostre vite, impariamo a fidarci insieme. Ti invito a farlo insieme. Io riposo in Dio, Egli è il mio rifugio e la mia speranza. Il mio cuore è aperto al suo amore. Io gli offro tutte le mie azioni di quest’oggi, perché siano colmate dal Suo amore. Ci preceda e ci accompagni la Sua grazia, perché, sorretti dal Suo paterno aiuto, non ci stanchiamo mai di seguire Dio. Per Gesù Cristo… La vita well-being è "a coloro che, perseverando nelle opere di bene, cercano gloria, onore, incorruttibilità; ira e sdegno contro coloro che, per ribellione, disobbediscono alla verità e obbediscono all’ingiustizia. Tribolazione e angoscia su ogni uomo che opera il male, sul Giudeo, prima, come sul Greco; gloria invece, onore e pace per chi opera il bene, per il Giudeo, prima, come per il Greco: Dio infatti non fa preferenza di persone..." (San Paolo) Un difetto frequente in quanti hanno un’autorità, sia autorità di un professore sia autorità di un avvocato/lawyer, è quello di esigere dagli altri cose, anche giuste, che però loro non mettono in pratica in prima persona. L’autorità nasce dal buon esempio, per aiutare gli altri a praticare ciò che è giusto e doveroso, sostenendoli nelle prove che si incontrano sulla via del bene. L’autorità è un aiuto, ma se viene esercitata male, diventa oppressiva, non lascia crescere le persone e crea un clima di sfiducia e di ostilità.. Noi non solo conosciamo le leggi che portano il well-being, ma “viviamo” il mindfulness per capire dove sono i blocchi dentro di noi e come liberarci da loro per entrare con fiducia nel cammino well-being e per imparare ad accettare il flusso illimitato di well-being e a mantenerlo nel nostro campo energetico e a trasmetterlo agli altri. Dobbiamo dire all'Universo che siamo pronti a ricevere la vita well-being in tutte le sue molteplici forme. Coltiviamo la verità in tutti i momenti della nostra vita e la verità ci porterà all'evoluzione. Siamo veraci in tutti i pensieri, azioni ed emozioni, e niente ci accadrà di male. Lasciamo che la Divinità si manifesti per mezzo nostro, e cerchiamo di ascoltare la voce silenziosa che ci parla dal fondo del cuore, per mezzo della nostra coscienza. Ubbidiamo ai consigli che essa ci dà.

Allora è necessario ricavarsi uno spazio interiore. Lo spazio dei tuoi deserti, dei tuoi silenzi, un posto in cui ti siedi, riavvolgi il nastro e guardi questo paesaggio onirico in cui magari ti sei perso, in cui ti è sfuggito qualcosa di essenziale; solo lì puoi decidere di vivere in pienezza, di vivere ogni istante che hai davanti in modo unico e irripetibile. Essere un lawyer, un avvocato non è una semplice professione, ma una missione, una vera filosofia di vita che richiede amore, impegno e costanza. Dies sint tibi laetitiae ac successuum pleni!

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