Pontem Mundus s.p.d. S.V.B.E.E.Q.V.
le parole più profonde della vita spremute e distillate dallo sguardo attento di chi quelle domande le ha condivise con migliaia di lawyers/avvocati di ogni età: credo, cammino. Oggi il nostro team racconta una delle esperienze più aperte e innovative degli studi legali italiani.
Perche oggi? Oggi siamo nel giorno di gioia. Siamo uniti con quelli avvocati/uomini grandi che si trovano nella gloria di Dio. Siamo nel giorno dei cieli aperti, della promessa fatta, quando la terra e il cielo sono uniti. Contempliamo il Paradiso. Marguerite Yourcenar scrive: “Di certo sentirei di avere perduto la mia vita se per un solo giorno smettessi di contemplare l’universo”.
Contemplare. Non è verbo da dedicare a Dio, ma a ciò che Dio ha creato!
Mi piace avere gli occhi consumati dietro ad un’alba o un filo d’erba, mi incanto a rimirar la mano perfetta di un bimbo, mi emoziono ad ascoltare le storie di vita…è questo contemplare?
E poi contemplo alcune parole.
“Guarire è toccare con amore,
ciò che abbiamo precedentemente toccato con paura.”
Il nostro amore diventa il tesoro vero solo se cerchiamo di essere somiglianza e immagine di Dio. Il nostro amore umano vale se speriamo in Dio e purifichiamo se stessi, come egli è puro. L'amore umano non vale la pena, xche e' tossico. In realtà è il desiderio di mollare tutto. È la pulsione all’autodistruzione che si mischia con l'abitudine e fa sembrare dolce il veleno. Voi avete mai notato che il veleno è un gusto che uomini conoscono e li rassicura? Ogni abitudine è prevedibile: più uomini si scoprono lasciati a se stessi, vivendo senza Dio, si sentono incerti, insicuri, impauriti, parte di una società indifferente e senza una cura, più un’abitudine (le regole) – qualunque essa sia – diventa per loro preziosa. L'abitudine, le regole paralizzano, tolgono la libertà ed è il veleno che fa sentire a casa gli uomini. Sentirsi a casa li fa illudere di amore, ma è uno dei più pericolosi controsensi della nostra specie. L’amore è altrove. L'amore non si trova, l’amore si produce. Molte persone sono oggi portate a credere che l'amore sia trovato: «Che fortuna che avete a esservi trovati, siete fatti l'uno per l’altra». L'amore trovato è qualcosa alla portata di tutti, mentre l’amore prodotto richiede lavoro, purificazioni, cure, molte «riparazioni» e fatiche, progetti da condividere per mantenerlo vivo e anche la morte. È dunque molto più consono ai tempi credere in un amore legato alla coincidenza di un incontro, piuttosto che allo sforzo di una creazione da fare il pane della propria vita, custodire e condividere. Una delle più grandi paure dell’uomo contemporaneo è l’«esilio psicologico», quel tipo di sensazione che porta a un pensiero fisso: «Mi sento straniero qui, mi sento alieno, voglio altrimenti, voglio sentirmi al mio agio, voglio...». Insieme a questo l'essere umano ha la necessità di sentirsi apprezzato e voluto bene. Come può essere risolto? Solo con l’individualismo. Ecco il paradosso, per il mondo irrisolvibile, quello che fa costantemente sbagliare gli uomini e che soprattutto riaccende in loro il dilemma, apparentemente senza soluzione, tra libertà e sicurezza. Più uomini vogliono essere sicuri, meno sono liberi, e viceversa: più libertà equivale a meno sicurezza e a meno il volere umano. Scrive Bauman, «non tutto il male oscuro e scoraggiante della solitudine e dell'alienazione viene per nuocere».
“Guarire è toccare con amore, ciò che abbiamo precedentemente toccato con paura.”
Leggo e rileggo queste parole di Stephen Levine e provo ad abitarle.
La stessa perdita dell’inclusione confortevole e armoniosa dello spazio e l’impossibilità di sentirsi al proprio agio in quello stesso spazio, consentono all’esiliato psicologico di vivere nel profondo la condizione attuale di questo mondo, mentre molti altri restano a nuotare sulla superficie del loro inconsapevole esilio e vengono inghiottiti dall’insoddisfazione e dalla depressione senza comprendere a fondo il motivo del loro malessere. . Questo comportamento non merita una mia critica a priori.. "Dico solo che la nostra maniera di vivere è sbagliata, che il mondo che stiamo vivendo è fatto per consumare e che il consumo consuma anche la natura. Consumando la natura, noi consumiamo l’uomo: consumiamo l’umanità" (Rigoni Stern)
C'è stato un tempo in cui il consumismo era segno di civiltà e progresso, un tempo in cui non si aveva alcuna sensibilità verso l'ambiente, nè verso gli esseri che vivono in esso. Anzi si pensava che tutto era al nostro servizio per una falsa interpretazione della Genesi secondo la quale Dio avrebbe creato il mondo per noi, non affidato a noi. Per fortuna ora è diverso, ma è difficile cambiare in poco tempo una mentalità, Non sfruttamento, ma cura, attenzione, anzi "riverenza" come diceva il premio nobel Albert Schweitzer. C'è poi l'egoismo, il deleterio sentirsi al centro, il negativo venire prima. Non bastano solo i grandi della Terra, ci vuole anche il nostro contributo..
Oggi siamo nel giorno del benedire verso Dio per tutti i rinati insieme al risorto, che oggi condividono la Gloria nella visione a faccia a faccia, e conoscono Cristo come Dio li ha conosciuti durante il loro pellegrinaggio sulla terra.
Giorno prezioso il primo del mese, perchè è tempo di uno sguardo benevolo su ciò che sarà avanti.
Prendo la mia agenda e scorro lentamente le pagine, ogni tanto mi soffermo a guardare un'immagine nella memoria che i miei occhi han registrato di quell'incontro, quel convegno, quel progetto, quella serata…
Un mese è ricco, abbonda di vita, di sguardi incantati, di abbracci caldi, di lacrime asciugate, di gioia zampillante.
"Noi siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato." (con le parole di San Paolo).
Oggi siamo per benedire verso Dio per la beata speranza che è in noi di poter condividere le sorti di questa folla immensa di santi, di spiriti beati, e di tutti coloro che sono giunti fino al posto della gloria di Dio, che lo cantano senza sosta e partecipano all’indicibile felicità che è in Cristo. Avanti la gloria ci aiuterà' a sopportare con gioia tutte le tristezze di questo mondo, e a fare qualche cosa bella all'umanità.
Ecco che cosa significa l'oggi: c'e la vita con amore, che il mondo non conosce, xche non conosce amore, non sale il monte di Dio.
Credo che tutti si congelassero dal sentirsi non-amati.. Siamo fragili. Tutti siamo fragili ma la differenza sta in chi fai entrare dentro quella fragilità. Allora può anche nascere un sorriso dentro il pianto..
Anche quelli che chiamiamo i santi fanno della debolezza, ma lei e' il loro punto di forza. I santi non sono supereroi, non hanno super poteri.. Il Vangelo delle beatitudini ci insegna esattamente questo: in ogni dramma c’è sempre un motivo di speranza se il buio di quel dramma lascia spazio ad una luce più grande, la vita di Dio nella nostra vita.
Chi potrà salire il monte di Do?
Chi potrà stare nel suo luogo santo?
Ecco le due domande principali di oggi.
CREDO. CAMMINO. Ecco le due risposte.
TEAM, NON TEMERE: Samuele disse al popolo: “Non temete: voi avete fatto tutto questo male, ma almeno non allontanatevi dal Signore, anzi servite lui, il Signore, con tutto il cuore”. (1Samuele 12,20) Una paura, una sola, oggi voglio provare a toccare, mettendoci amore e cura: non sarà un regalo alla paura, ma a me! SAGGEZZA POPOLARE dice: Amerai sempre chi ti ama, fosse pure un cane. (Marocco)
Dies sint tibi laetitiae ac successuum pleni!
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