Pontem Mundus s.p.d. S.V.B.E.E.Q.V.
Voi siete abituati a contemplare il cielo? Le stelle brillano per noi. Sotto il cielo coperto delle stelle si respira a pieni polmoni, si splende, si riflette, si gioisce.. Siamo sulla terra sotto il cielo vivo! Miliardi di stelle sono qui. Comunichiamo con le stelle, sotto lo stesso cielo.. . E' la vita piena fatta del passato e del futuro! Qui Cristo ha distrutto la morte e annuncia la Vita! Nel cielo gli sono sottomesse tutte le cose! Voi lo sapete che parlando con le stelle in realtà parliamo con la morte?
La luce ha la velocità di 300 mila km al secondo, se una stella è a mille anni luce, noi la vediamo com'era mille anni fa.. Tra i primi ad aver capito che la luce viaggia a una certa velocità è stato Galileo. «La luce viaggia a una velocità finita, perciò tanto più una stella è lontana da noi, tanto indietro nel passato è stata emessa la luce che vediamo, e che per giungere da noi impiega del tempo». A parlare è Davide Gandolfi, astrofisico dell’Università di Torino. Vuol dire che nel cielo ci sono stelle che si accendono e spengono e noi non le vediamo ancora, oppure continuiamo a vederle anche se non ci sono più.
La luce delle stelle che arriva fino a noi, più che un tuffo nel futuro, è un ritorno al passato. Riusciamo a vedere fino a 13 miliardi di anni fa: si tratta delle prime galassie, le più lontane. Quella è, infatti, l'età dell'universo...
"Sono certo di contemplare la bontà del Signore nella terra dei viventi..." (dal Salmo 26)
"Di quale terra parla il salmista quando dice: «Camminerò dinanzi all'Eterno sulla Terra dei Viventi»? In realtà la Terra dei Viventi è uno stato di coscienza, e in un certo modo è anche la nostra terra, ossia le regioni eteriche della nostra terra.
Infatti, la terra non è solo ciò che noi vediamo di essa, ma è anche un mondo sottile dove vivono esseri luminosi, Angeli, Divinità.
Anche Gesù si trova su quella terra; egli non l’ha lasciata, poiché ha detto: «Io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine del mondo». Naturalmente, egli ha lasciato la terra fisica, ma vive sulla terra eterica, la terra viva, luminosa, divina. E quando un uomo, qui, sulla nostra terra, riesce a purificarsi e ad elevarsi spiritualmente, inizia anch’egli ad abitare nella Terra dei Viventi, ed entra in comunicazione con i grandi Maestri, con gli Angeli, con le Divinità e con il Cristo." (Omraam Mikhaël Aïvanhov)
Parliamo oggi con la morte e la vita, con il passato e il futuro, cercando di lenire le ferite dei cuori in pianto.
La stella non parla d’amore, stella prima di tutto soffoca dentro una solitudine tremenda... La violenza delle persone amate è solo meno feconda di quella degli estranei. Una stella solitaria si espone così oltre il limite del visibile, il Cielo è nostalgia e minaccia. "Amerai Dio.." Più la carne ci chiama a una congiunzione infinita più Cristo si svuota, si perde, si consegna, si smarrisce...
La stella non parla d’amore, stella si consuma da dentro e decide di non poter far altro che brillare, è risposta e insieme condanna. Il suo abbandono al Mistero del Cielo intimidisce le insicurezze. Ogni mistica vita prevede l'esplosione del Vuoto. Essere una stella e' una vocazione, una chiamata, un destino. Una stella lascia dietro di sé una scia di incomprensioni umane. Il linguaggio sacro eterno delle stelle prevede l’antico scandalo dell’incomprensione. E la nostalgia del Mistero.
La stella non parla d’amore. Stella brilla.. Ma come lei riesce a resistere alla capitolazione totale del suo essere? Totale. Semplicemente totale. E questo non è amore. Ma che cosa e'? E' delirio che pulsa nelle tempie, nel cuore, nell'anima, nella mente. Totale, totale, totale. Il linguaggio eterno sacro della stella è pericoloso e masochista, Il linguaggio eterno sacro della stella è cannibale e geloso. Sono le stelle imprevedibili e impossibili. Destinati alla perenne insoddisfazione essere ascoltate solo dopo la morte, solo morti trovano comprensione. Morte ci vuole totali.
Stella non parla d’amore, solo non lascia nulla di sé che non sia toccato dalla mania della vita, dall’enigma del respiro, dalla contraddizione di essere venuti al mondo, dalla fissazione degli affetti, dalla ferocia delle lacrime. Stelle non parlano d’amore, stelle si gettano nudi nella in cielo lasciandosi frustare dal Cosmo...
Stella non parla d’amore, Stella è costantemente braccata dagli avvenimenti cosmici, stella si posiziona, vive di sé, sempre e solo di sé. Il linguaggio eterno sacro delle stelle non prevede risposte filosofiche, non si può, non reggono, si dissolvono. Si vive per imparare a smascherare le illusioni, finalmente liberi di fare i conti col proprio disincanto ci si può liberare dalle filosofie, la pupilla del nostro occhio sarà spietata, acuti i nostri sensi. Il linguaggio eterno sacro delle stelle e,' possibile solo a chi sa dire “mio” di Cielo...
Stella non parla d’amore, brilla di sé, e illumina il volto straniero che interpella e sconvolge, illumina l'altro che è ostacolo sul cammino del ritorno, la negazione apparente della purezza dell’Assoluto Amore, la banalità delle storie, la mediocrità di certe vite, la bassezza di certe attese, l'inconsistenza degli amici, la chiusura ottusa dei nemici. Stella non parla d’amore, stella è il linguaggio eterno e sacro che impietoso illumina ogni brandello di umanità mettendolo sul candelabro. La luce è invadente, egoista, non lascia scampo, non permette di nascondersi. Il linguaggio eterno e sacro delle stelle e' illuminante e terribile, cielo brillante, incontenibile delirio di rendere visibile e chiara ogni cosa nascosta.
E tutto e' sospeso a questa forza che non riesce ad arrestarsi, perfino la legge è sospesa, perfino i profeti, ogni cosa è sospesa alla ferocia della stella che brilla. "Da questi due comandamenti tutta la legge è sospesa, e i profeti." Tutto è sospeso all’Amore perché solo l’Amore brilla e nel suo svelamento scandaloso e' per sempre sospeso alla fedeltà di una stella verso il cielo, e' sempre inchiodato a pochi passi dalle miserie umane, trafitto dal suo silenzio.. L'unico linguaggio eterno e sacro e' credibile solo se silenzioso come stella che ci illumina, condanna per noi miserabili a farci trapassare da un amore che non comprendiamo. I Vangeli si finiscono con la morte, non raccontano della vita. I Vangeli apocrifi sono dedicati alla vita. Il Vangelo della vita dev'essere studiato, dev'essere studiato il suo linguaggio nuovo e sacro. Il linguaggio nuovo prevede il ritorno al rischio, la scelta della dissoluzione, finalmente cedere all'istinto di un richiamo primordiale. I lawyer/avvocati devono provare a difendere il sacro. Come ogni uomo vero e giusto.. Vi rassicuro circa il mio progetto: voglio farlo, non perdere nulla. «Perché Dio non ha creato la morte e non gode per la rovina dei viventi» (Sap 1,13). L'annuncio è molto forte. I lawyer/avvocati devono essere semplici! La semplicità non è povertà, carenza, piccolezza, ma ricchezza, ampiezza, infinitudine, luogo senza pieghe che ci fa simili all'infinita unità dell'essere. La semplicità è delle cose naturali, elemento che vive e basta, non fa violenza come la pianta che cresce e la pioggia, il fiume che scorre; la semplicità dona serenità perché non pone problemi, si adegua al dettato evolutivo. Luogo completamente dispiegato, situazione di purezza e pulizia delle beatitudini, di chi è disposto ad accogliere il seme che fruttifica. "La semplicità è il segreto della vita. Dietro ad ogni complessità c'è solo semplicità, una semplicità che stupisce ed attira perchè la si trova dappertutto. È la caratteristica di molte scoperte delle nuove scienze - dei sistemi, delle reti, del caos - che fanno emergere questo fondo, una semplicità strabiliante. Non possiamo vivere nel mondo in cui siamo capitati nascendo senza rendersi conto di come avvengono le cose intorno a noi, e non possiamo non conoscere le scienze che lo raccontano. La scienza delle reti, studia i comportamenti, anche quelli umani, e scopre cose straordinarie che non avremmo immaginato e che neanche i ricercatori immaginavano. (Da "Nexus, la scienza delle reti"). Ora non perdere tempo guardando indietro, per vedere quello che avete fatto. Guardate il cielo, guardate sia indietro che avanti e camminate fiduciosi e allegri, facendo il bene e aiutando i clienti. Date la mano, dite sempre una parola di conforto e di affetto, abbiate un sorriso di bontà, e passo passo la vera felicità costituirà il clima permanente di vita. Tuttavia, il dolore è dolore. Si può parlare d’amore solo accettando di essere fiutati dalla morte... Si deve parlare con le stelle.
"Ascoltate! Se accendono le stelle, vuol dire che qualcuno ne ha bisogno? Vuol dire che qualcuno vuole che esse siano? Vuol dire che qualcuno chiama perle questi piccoli sputi? E tutto trafelato, fra le burrasche di polvere meridiana, si precipita verso Dio, teme d'essere in ritardo, piange, gli bacia la mano nodosa, supplica che ci sia assolutamente una stella, giura che non puo sopportare questa tortura senza stelle! E poi cammina inquieto, fingendosi calmo. Dice ad un altro: "Ora va meglio, e vero? Non hai piu paura? Si?!". Ascoltate! Se accendono le stelle, vuol dire che qualcuno ne ha bisogno? Vuol dire che e indispensabile che ogni sera al di sopra dei tetti risplenda almeno una stella?" Vladimir Majakovskij (Bagdadi, Georgia 1893 -Mosca 1930)
TEAM, ANCHE OGGI, NON TEMERE:
Gli rispose: “Fatti coraggio, Dio non tarderà a guarirti; fatti coraggio!”.
(Tobia 5,10)
SAGGEZZA POPOLARE dice:
Il tarlo, benchè piccolino, può far cadere un albero grande. (Australia)
Dies sint tibi laetitiae ac successuum pleni!
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