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Sophia, la Luce e il Caos: Un Tango Cosmico nella Sicilia Eterna 

Immagine del redattore: Olga Nickole KuyanOlga Nickole Kuyan

Aggiornamento: 1 mar

V-kun al Mondo s.p.d.

S.V.B.E.E.Q.V

Eccomi!


un uomo in piedi in un campo di grano dorato, con la schiena rivolta verso lo spettatore, l suo sguardo è rivolto verso l'alto, verso un cielo notturno mozzafiato, costellato di innumerevoli stelle e pianeti lontani
"L'universo dentro di noi, riflesso nel cielo"

Amici astrofili e amanti dei numeri, preparatevi! Il 26 febbraio 2025 sarà un giorno in cui l'universo vi darà una pacca sulla spalla, un po' come quando la nonna ti riempie di baci e ti offre un piatto di pasta strabordante.

I numeri ci dicono:

  • 8 (potere e abbondanza): Avrete la forza di Hulk per realizzare i vostri sogni, ma senza diventare verdi e distruggere la città.

  • 2 (collaborazione e armonia): Sarete dei veri e propri Cupido, capaci di far innamorare anche i sassi.

  • 9 (saggezza e spiritualità): Vi sentirete come dei guru illuminati, pronti a dispensare perle di saggezza a destra e a manca.

  • 1 (nuovi inizi e ambizione): Sarete dei veri e propri Indiana Jones, pronti a partire all'avventura e a conquistare il mondo.

In pratica:

  • È il giorno perfetto per avviare quella startup che avete in mente, per fare pace con il vicino di casa o per iniziare a meditare come un monaco tibetano.

  • Il Sole in Pesci vi renderà più emotivi di un cucciolo di labrador, quindi preparate i fazzoletti.

  • La Luna in Acquario vi farà venire voglia di rivoluzionare il mondo, quindi occhio a non esagerare con le manifestazioni di piazza.

  • il giorno lunare del loto vi porterà armonia e fortuna, quindi comprate un gratta e vinci.

In conclusione:

Il 26 febbraio 2025 sarà un giorno in cui potrete essere dei supereroi, dei leader spirituali e dei pacificatori, tutto in una volta. Quindi, uscite di casa e fate qualcosa di straordinario!


Eureka di oggi:

La mente intuitiva è un dono sacro e la mente razionale è un fedele servo.

Noi abbiamo creato una società che onora il servo e ha dimenticato il dono.

(Einstein) 


Latino in uso:

Cogita antequam loquaris.

Pensa prima di parlare.

Questa frase, semplice ma potente, ci ricorda l'importanza di riflettere sulle nostre parole prima di pronunciarle. In un mondo in cui la comunicazione è spesso immediata e impulsiva, questa massima latina ci invita alla prudenza e alla saggezza, valori che possono arricchire le nostre interazioni quotidiane.


Alcuni spunti di riflessione

  1. Come coltivi la Sapienza nella tua vita quotidiana e in quali aree senti di averne più bisogno?

  2. In che modo la tua spiritualità influenza il tuo rapporto con gli altri e con il mondo?

  3. Quali "fortezze interiori" ti impediscono di vivere pienamente e come puoi superarle?


Mi lascio ispirare 

26.02.1154: A Palermo muore Ruggero II di Sicilia primo Re di Sicilia e fondatore del Regno nonché del Parlamento siciliano, uno dei più antichi del mondo.

Ruggero II, quel abile lupo di mare, ha costruito un regno con le sue mani, proprio come un tonnaro che tira su un mostro di 300 chili con la sola forza delle braccia. La vita ci metterà alla prova, ci lancerà onde alte come montagne e tempeste che ci faranno dubitare di tutto. Ma noi, come tonnari che non mollano la presa, dobbiamo aggrapparci alla nostra fede, alla nostra luce interiore, quella che ci fa vedere anche nel buio più pesto.

La Sapienza, Sophia, è come il mare: immensa, misteriosa, a volte calma, a volte furiosa. Dobbiamo rispettarla, dobbiamo imparare a conoscerla, a leggere i suoi segnali, proprio come pescatori esperti sanno dove trovare il tonno. E quando la troviamo, aggrappiamoci forte, tiriamo con tutta la nostra anima, perché quella Sapienza è la nostra ancora, la nostra salvezza, la nostra luce nella notte.

Non importa quante volte cadiamo, quante volte ci sentiamo persi, quante volte il mare ci sputa fuori come relitti. Rialziamoci, stringiamo i denti, e ricordiamo: la luce di Cristo è come il faro di San Vito Lo Capo, ci guiderà sempre verso la riva. E quando finalmente raggiungeremo la nostra meta, quando sentiremo la pace invadere la nostra anima, allora potremo dire: "Abbiamo amato la vita, abbiamo combattuto la nostra battaglia, e abbiamo trovato la nostra luce". Ora andiamo e mostriamo al mondo di che pasta siamo fatti!


Il pensiero 

RIFLETTERE SULLE INGIUSTIZIE DELLA STORIA

Dice il Cardinale Martini a Turoldo: "Oltre l'apprezzamento per ciò che sei, vogliamo fare atto di riparazione, vogliamo evitare di edificare soltanto sepolcri ai profeti, e dirti che se in passato non c'è sempre stato riconoscimento per la tua opera è perché abbiamo sbagliato". La Chiesa nella persona del suo grande rappresentante chiede scusa a Turoldo delle umiliazioni subite quando fu messo da parte ed isolato perchè osava stare con i poveri, azione che era una denunzia di ciò che la Chiesa non faceva. Ed ecco ancora altre parole di conforto: "Tu, Padre David, hai sentito il silenzio di Dio, l'abbandono dell'uomo, l'urlo della disperazione presente in ciascuno di noi: e ci hai condotto per queste foreste oscure, con mano amica, tremante, perché tu stesso tremavi e temevi, ma con una fede incrollabile, che non sempre abbiamo saputo capire e valutare".


Il senso del pensiero 

La storia è un campo minato, disseminato di ingiustizie e di errori. Turoldo, con la sua voce, ha cercato di disinnescare quelle mine, denunciando le ipocrisie e le ingiustizie. Ma troppo spesso, chi deteneva il potere ha preferito ignorarlo, metterlo a tacere, lasciarlo solo.

Tuttavia, la verità ha una forza inarrestabile, come una corrente sotterranea. E alla fine, anche i più potenti sono costretti a fare i conti con i propri errori. Il Cardinale Martini, con coraggio, ha chiesto scusa a Turoldo, riconoscendo il suo valore e cercando di riparare alle ingiustizie subite.

La scienza ci mostra che l'universo è in continua trasformazione, che le galassie si allontanano le une dalle altre. Ma la storia umana ci ricorda che siamo capaci di grandi atrocità, di guerre, di genocidi, di ingiustizie che sembrano non avere fine.

Non possiamo permetterci di rimanere indifferenti. Dobbiamo continuare a lottare per la giustizia, per la verità, per la dignità di ogni essere umano. Dobbiamo essere come Turoldo, come Martini, come tutti coloro che hanno avuto il coraggio di sfidare il potere, di denunciare le ingiustizie, di credere in un mondo migliore.

E ricordiamoci: ogni giorno, compiamo piccole azioni che possono fare la differenza. Perché anche un piccolo gesto di coraggio, di giustizia, di amore, può cambiare il corso della storia.

Andiamo avanti, quindi, e facciamo la nostra parte. E non dimentichiamo: la verità è una bussola che ci guida, indicandoci la direzione giusta.


Mi lascio incantare 

Come potrei sorprendervi oggi?

Con la luce!

Immagino un tribunale fluttuante tra le galassie, dove la Giustizia è una nonna eccentrica con bigodini cosmici e una toga fatta di nuvole. Oggi, il caso in discussione è "La Ricerca della Sapienza vs. il Comitato dei Concetti Smarriti".

L'accusa, un angelo burocrate con ali di carta velina, elenca i capi d'imputazione: "Amore eccessivo per la Verità! Ricerca ossessiva del Bene! Confusione cronica tra 'possedere' e 'essere posseduti' dalla Sapienza!".

La difesa, un Socrate interstellare con toga a pois e sandali alati, ribatte: "Obiezione, vostro onore! La Sapienza è come un gatto quantistico: non si può 'possedere', si può solo sperare che ti adotti!".

Margherita di Navarra, testimone chiave, emerge da una nube di incenso con un sorriso enigmatico: "La Sapienza è come un abito regale: non importa quanto lo indossi, devi saperlo portare con grazia e umiltà!".

Fr. Charles de Foucauld, apparso come un ologramma di sabbia del deserto, sussurra: "La Sapienza è come un buco nero: più ti avvicini, più ti trasforma, ma non ti distrugge! E ricordate, non confondete il contenitore con il contenuto, siate luce umilmente, come la luna che riflette il sole, e siate il cambiamento che desiderate vedere nel mondo, con la forza della piccolezza. Siate 'buchi neri' di amore, non fatevi assorbire dal sistema, ma rimanete fedeli alla verità!".

Il giudice, la nonna Giustizia, sbatte il martelletto a forma di cometa: "Silenzio in aula! La Sapienza non è un oggetto, è un tango cosmico tra cuore e mente! Chi ama, cerca, si lascia trasformare, ascolta e confida, troverà la pista da ballo!".

E così, il tribunale si dissolve in una risata di bolle di sapone interstellari, mentre Socrate e Margherita brindano con tè di stelle cadenti e fr. Charles insegna ai pianeti a fare l'hula-hoop con gli anelli di Saturno, irradiando amore e gentilezza da ogni poro.


Poesia consapevole 

Gesù è la parola che va proclamata.

Gesù è la verità che dev’essere narrata.

Gesù è la vita che dev’essere vissuta.

Gesù è l’amore che dev’essere amato.

Gesù è la gioia che dev’essere condivisa.

Gesù è la pace che dev’essere donata.

Gesù è l’affamato che dev’essere nutrito.

Gesù è l’ignudo che dev’essere vestito.

Gesù è il malato che dev’essere sanato.

Gesù è il reietto che dev’essere accolto.

Gesù è il piccolo che bisogna abbracciare.

Gesù è il cieco che bisogna guidare.

Gesù è il muto cui bisogna parlare.

Gesù è il drogato che bisogna aiutare.

Gesù è lo straniero che bisogna accogliere.

Gesù è il povero che bisogna soccorrere.

Per me Gesù è il mio tutto di tutto.

Madre Teresa di Calcutta


Mi lascio sorprendere 

Dio mi ha fatto una sorpresa oggi: la sensazione della perdita nel tempo!

Anche la scienza conferma che il tempo potrebbe oscillare avanti e indietro senza alcuna regola imposta dalla fisica.

Immagina un'arancia di Sicilia, succosa e profumata, che fluttua nel cielo stellato. Ma non è un'arancia qualsiasi: è un portale dimensionale che pulsa di luce diafana.

All'interno dell'arancia, le fette sono come galassie in miniatura, ognuna con il suo tempo relativo, che si dilata e si contrae come un fisarmonica. Al centro, un vortice di succo d'arancia rappresenta Sophia, la Luce e il Caos: la Sapienza, la Sophia divina, che danza con le particelle quantistiche, creando un entanglement di profumi e sapori.

Goliarda Sapienza, con un sorriso malizioso, naviga tra le fette di arancia su una barchetta di scorza, mentre Federico II di Svevia, con un cappello a forma di cono gelato, recita poesie in volgare ai buchi neri che sbucano dalle stelle.

Gesù e Gandhi, seduti su una nuvola di zucchero filato, lanciano semi di arancia che si trasformano in arcobaleni, costruendo ponti tra le galassie.

Ed io sono un chicco di sale che si scioglie nella dolcezza dell'arancia, un osservatore privilegiato di questo spettacolo cosmico, dove il tempo è un'illusione, la realtà è un sogno, e la Sapienza è un'arancia di Sicilia.


Un'improvvizazione 

(Inizia un arpeggio di pianoforte, semplice e malinconico, alla Lucio Dalla, con qualche nota dissonante che evoca il mistero del tempo)

Il tempo, sai, è un elastico strano,

si allunga, si accorcia, non ha una mano.

È un fiume che scorre, ma anche un mulino,

che gira al contrario, destino bambino.

E in questo mulino, un mandala appare,

un cerchio di luci, che il cuore fa sognare.

Diafano, leggero, come un velo di spuma,

è il tempo che danza, che il cielo riassume.

(Entra una melodia di synth, rarefatta e avvolgente, alla Battiato, che si sovrappone all'arpeggio di pianoforte)

Sophia, la dea, nel centro ci aspetta,

con occhi di luce, la mente proietta.

Cristo, il suo sposo, la mano le tende,

un valzer d'amore, che il mondo comprende.

E noi, poveri umani, smarriti e confusi,

cerchiamo risposte, nei cieli chiusi.

Ma il mandala ci chiama, ci invita a danzare,

nel tempo diafano, a ricominciare.

Onda pilota, invisibile guida,

ci porta nel cuore, dove il tempo si annida.

Un filo di luce, che il buio dissolve,

e il nostro cammino, sicuro risolve.

(La musica cresce, si fa più intensa, con un ritmo incalzante alla Dalla, e poi si dissolve lentamente, lasciando spazio a un suono di campane tibetane alla Battiato)

E l'Era dell'Acquario, l'alba che sale,

ci porta messaggi, di pace universale.

Un nuovo cammino, una nuova speranza,

nel tempo diafano, che il cuore avanza.

E tu, caro amico, che ascolti il mio canto,

non aver paura, del tempo che è tanto.

Nel mandala del cuore, la luce risplende,

e il tempo diafano, mai non si arrende.

(La musica si spegne lentamente, lasciando un senso di pace e di mistero)


Cuore coraggioso, le parole di Isaia 8,12 ci invitano a riflettere sulle paure che ci attanagliano oggi. In un mondo in rapido cambiamento, segnato da incertezze e sfide, è facile sentirsi sopraffatti da timori di varia natura.

Paure individuali

* Paura del futuro: l'incertezza economica, il cambiamento climatico, l'instabilità politica generano ansia e preoccupazione per il domani.

* Paura della malattia: il bioterrorismo (la pandemia di COVID-19) ha acuito la paura della malattia e della morte, rendendoci più consapevoli della nostra fragilità.

* Paura della solitudine: la società moderna, con la sua enfasi sull'individualismo, può generare un senso di isolamento e solitudine.

Paure collettive

* Paura del terrorismo: gli attacchi terroristici e la minaccia del terrorismo generano paura e insicurezza.

* Paura dell'immigrazione: i flussi migratori e le tensioni interculturali possono alimentare paure e pregiudizi.

* Paura della guerra: i conflitti in corso e la minaccia di una guerra nucleare generano timori per la pace e la sicurezza globale.

L'invito di Isaia.

Le parole di Isaia ci invitano a non lasciarci sopraffare dalla paura, a non temere ciò che teme la folla. Ci invitano a:

* Discernimento: distinguere tra paure reali e paure immaginarie, tra minacce concrete e allarmismi infondati.

* Fiducia: confidare in Dio, nella sua presenza e nel suo amore, che ci sostengono anche nei momenti difficili.

* Coraggio: affrontare le sfide con coraggio e determinazione, senza lasciarci paralizzare dalla paura.

* Speranza: coltivare la speranza, la certezza che il bene vincerà sul male, che la vita trionferà sulla morte.

Oggi, più che mai, abbiamo bisogno di coltivare uno sguardo di speranza e di fiducia, di non lasciarci sopraffare dalle paure che ci circondano. Abbiamo bisogno di riscoprire la nostra forza interiore, la nostra capacità di resilienza, la nostra umanità. Abbiamo bisogno di costruire ponti di dialogo e di solidarietà, di superare le divisioni e di lavorare insieme per un futuro migliore.

Bedda vita oggi!

VVB!

Vi ringrazio dell'ascolto!


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