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Non temere: sei fatto per brillare

Immagine del redattore: Olga Nickole KuyanOlga Nickole Kuyan

V-kun al Mondo s.p.d.

S.V.B.E.E.Q.V.

Eccomi!

 una figura luminosa avvolta dalla luce dorata, simbolo di autenticità e coraggio, in contrasto con il buio circostante, cammina avanti con coraggio - simbolo della speranza e perseveranza
Sei fatto per brillare... e andare avanti

📅 30 gennaio 2025: il giorno perfetto per costruire castelli… ma con i mattoni giusti!

Oggi la numerologia ci dice che il numero magico è 4! E cosa significa? Stabilità, ordine e duro lavoro. Insomma, se hai lasciato in sospeso quella pila di cose da fare… beh, forse è il momento di affrontarle (o almeno di far finta di provarci).

🌞 Sole in Acquario → Innovazione, cambiamenti e voglia di rivoluzionare tutto… ma attenzione a non stravolgere troppo la routine, che il numero 4 ama l’ordine!

🌙 Luna in Pesci → Sensibilità alle stelle! Potresti trovarti a piangere per una pubblicità o a scrivere poesie struggenti sul caffè della mattina. Perfetto per attività creative e momenti di riflessione profonda (o per guardare film strappalacrime senza vergogna).

💡 Cosa fare oggi? Metti in ordine la tua vita (o almeno il cassetto dei calzini).✔️

Costruisci qualcosa di duraturo: una relazione, un progetto… o anche solo una torre di mattoncini LEGO. Rilassati e segui l’intuito, ma senza perdere il focus (non farti trascinare troppo dai sogni a occhi aperti!).

In breve: Oggi si costruisce, si organizza e si sogna con i piedi per terra. Buona giornata da architetti della vita! 🏗️🔮


Eureka di oggi: "Lux in tenebris lucet, et tenebrae eam non comprehenderunt."(La luce brilla nelle tenebre, e le tenebre non l'hanno vinta.) – Giovanni 1:5

Questa citazione simboleggia la resistenza della luce, che nonostante le difficoltà e le ombre, continua a brillare. È un richiamo alla forza interiore, alla luce che portiamo dentro di noi e che nessuna oscurità può davvero annientare.


Latino in uso:

Esse quam videri."(Essere piuttosto che sembrare.) – Cicerone

Questa citazione invita a vivere in modo autentico, senza cercare di apparire ciò che non si è. È un invito a non temere di essere la luce che siamo, senza filtri, senza maschere, ma con sincerità.


Vi invito a riflettere oggi sulle domande:

  1. Se oggi dovessi costruire qualcosa di duraturo, sceglieresti un progetto ambizioso o una torre di LEGO che crollerà alla prima scossa? Perché? 🏗️🧱


  2. Se la tua sensibilità oggi fosse un genere musicale, saresti una sinfonia struggente, una ballata pop malinconica o un remix techno di una pubblicità commovente? 🎶🎧


  3. Se la luce fosse davvero un’arancina celeste lanciata da un cuoco divino, la mangeresti subito o la terresti per illuminare il cammino (e poi magari la mangeresti lo stesso)? 🌞🍊


Mi lascio ispirare 

30 gennaio, ricorre l'anniversario della morte di Mahatma Gandhi, avvenuta nel 1948. Gandhi è stato un leader straordinario, noto per la sua filosofia di non violenza e per la lotta per l'indipendenza dell'India.

La non violenza di Gandhi era come il profumo del pane appena sfornato in un vicolo di Palermo: semplice, ma capace di nutrire intere generazioni.

La sua morte è stata come una fiammella di cannella che si spegne nel buio, lasciando nell’aria un profumo che non svanisce. Chi ha gustato il suo insegnamento sa che il sapore della giustizia e della verità è come quello della caponata: dolce e amaro insieme, ma sempre necessario sulla tavola della storia.

E così, nel ricordarlo, siamo chiamati a essere luce, come una granita fresca nei giorni d’estate, come il sale che dà sapore alla vita. Perseveriamo nel diffondere la sua eredità, con mani innocenti e cuore puro, impastando la speranza e servendola a chi ha fame di giustizia.


DIO DEL QUOTIDIANO DI ADRIANA ZARRI.

Quella di Adriana Zarri è una spiritualità incarnata, che si oppone a una religiosita formale e disincarnata. Nella vita quotidiana non c’è bisogno di cercare Dio altrove, nei luoghi straordinari o nei momenti eccezionali. Dio si manifesta nella semplicità di ogni giorno: nelle relazioni, nel lavoro, nella natura e nei piccoli gesti di cura. Il sacro è presente nell’ordinario. Non c'è separazione tra sacro e profano, se ogni cosa è vissuta con consapevolezza, può diventare sacramento, segno della presenza divina. Liturgia della vita. Ogni azione, anche la più semplice, come cucinare, coltivare l’orto o accendere una candela, può essere vissuta come un atto liturgico, un’offerta a Dio.


Il senso del pensiero

Dio è come un bosone di Higgs, quella particella sfuggente che permea ogni cosa, invisibile agli occhi distratti ma essenziale per dare massa alla materia. Non serve cercarlo nei fenomeni straordinari, come non serve uno scontro tra particelle a velocità cosmiche per sapere che la realtà esiste. Egli è nel quotidiano, nell’inerzia con cui il pane lievita, nel battito regolare del cuore, nella fotosintesi silenziosa che trasforma la luce in nutrimento.

La vita, vissuta con consapevolezza, diventa un laboratorio sacro, dove ogni gesto può essere un esperimento d’amore. Cucinare non è solo nutrire il corpo, ma partecipare alla danza millenaria delle molecole. Camminare sull’erba non è solo un passo, ma un dialogo tra la nostra biologia e il respiro del pianeta. Accendere una candela è come osservare l’entropia in azione, un piccolo sole domestico che dissolve l’oscurità.

Adriana Zarri ha scelto la solitudine come un’astronoma sceglie il silenzio dello spazio per cogliere le voci delle stelle. Ma il suo ritiro non era isolamento, bensì una connessione più profonda con il tessuto stesso della realtà. La sua vita era una dimostrazione che il sacro non è un altrove, ma un qui e ora, un campo quantico che attraversa ogni cosa, dal seme che germoglia alla parola che nasce dal silenzio.


Mi lascio incantare 

Come potrei sorprendervi oggi?

L’accesso allo spazio-tempo di Dio è come un tribunale cosmico in pieno caos procedurale: le leggi della fisica vacillano, i giudici angelici discutono sull’entropia della Grazia, mentre un cherubino con occhiali da notaio cerca disperatamente di mantenere l’ordine.

Cristo, avvocato e sacrificio al tempo stesso, ha stracciato i vecchi codici giuridici dell’universo, inaugurando un’era in cui la giustizia divina è un atto di pura misericordia. Agostino, nel frattempo, prende appunti con l’ansia di uno studente di diritto medievale, mentre Kierkegaard protesta: “Non basta firmare il contratto della fede! Devi saltare nel vuoto senza clausole di garanzia!”

Nel caos giudiziario, Jocko Willink è il sergente di ferro della disciplina spirituale: “Vuoi accedere al tribunale di Dio? Bene. Svegliati all’alba. Fai il tuo dovere. STAY ON THE PATH.” Dall’altra parte, Lao Tzu sorseggia tè, sorridendo enigmatico: “Il vero processo non è vincere, ma lasciarsi fluire con la sentenza dell’universo.”

Nel frattempo, la sala d’udienza celeste è piena di fedeli che si sostengono a vicenda, ma c’è sempre qualcuno che dimentica di presentarsi all’assemblea. “Non disertate le riunioni!” tuona la voce fuori campo. “O almeno mandate un cherubino delegato!”

Alla fine, quando tutto sembra precipitare nel caos procedurale, Dio bussa al martelletto del Giudizio e sorride: “Udienza sospesa. La Grazia ha già vinto.”


La poesia consapevole

Danza Giusta, Danza Prio

Batte il tempo, gira la vita,

il giudice ascolta, la strada è infinita,

sotto il cielo di rame e sale

ogni storia si mette a ballare.

Mani che parlano, sguardi che pesano,

la verità si muove leggera,

come una vela gonfia di vento

che porta la rotta oltre la sera.

Giustizia non è un muro fermo,

non è solo nero su bianco scritto,

è un passo giusto, un ritmo sincero,

un cuore che batte e cambia il confitto.

E allora danza, gira la terra,

la giustizia è musica chiara e vera,

è il suono di passi in armonia,

è l’eco di un mondo che trova la via.

Prio nel vento, Prio nel sole,

Prio nel lampo di chi comprende,

giustizia è il tempo che torna a battere,

quando ogni cu

ore finalmente si accende.


Mi lascio sorprendere 

Dio mi ha fatto una sorpresa oggi: giornata caratterizzata da ampio soleggiamento, min 9°C, max 18°C! Che bella sorpresa!

La luce viene come un’arancina lanciata in aria da un cuoco celeste, dorata, rovente, inarrestabile. Non è un sole distante, ma un’esplosione fragrante che rotola giù dai cieli, scivolando sulle cupole di Palermo, rimbalzando sui mercati di Catania, planando infine tra le mani di chi è pronto ad accoglierla.

Ecco il mistero: la luce non si limita a splendere, ma danza, frigge il buio, croccante di possibilità. Si offre senza paura, lasciandosi spezzare e condividere. Chi ne assaggia un boccone sente il sale del mare, il calore della terra, il segreto di un tempo che si srotola come un cannolo pieno di rivelazioni.

Ma la luce non si impone. Se la nascondi sotto il moggio, si farà paziente come un carretto siciliano in una strada assolata, aspettando che qualcuno abbia fame di verità.

E quando qualcuno, con occhi nuovi, la scorge… Ah, allora sì! La luce scoppia come una risata in una piazza affollata, come il suono di una chitarra sotto il balcone di un amore impossibile.

Viene perché è chiamata. Viene perché è festa. E la festa, si sa, non si fa mai da soli.


Un'improvvizazione 

Ali di Gioia

Dicono che la bellezza sia un miraggio,

un riflesso che danza sul bordo del mare,

ma la verità è che ogni onda che si frange

porta con sé la promessa di un nuovo giorno.

Bukowski ha parlato di occhi che non cercano,

eppure io ti guardo senza cercare,

perché so che il peso che porto

è solo il terreno dove cresce la leggerezza.

Sì, mi fermo,

e ogni passo che faccio sembra lento,

come il ghiaccio che si scioglie sulla mia pelle,

ma non è tristezza quella che sento,

è la quiete prima della tempesta.

Perché sotto le ali pesanti di ghiaccio,

c’è un vento che sussurra di felicità,

che cresce dall’ombra,

che prende forma dal buio,

e quando finalmente decido di volare,

le ali si sollevano come piume di luce.

E la tristezza non è più un peso,

è il calore di una stella nascosta,

che adesso brilla nel mio cuore,

e la leggerezza non è vuoto,

ma è il suono di un sorriso che finalmente si accende.

Ora volo,

con gioia,

con la forza che nasce dal dolore,

con la felicità che non è assenza di tristezza,

ma il suo abbraccio trasformato in luce.

E così, ogni passo che faccio,

è un po’ di cielo che tocco,

e ogni respiro che prendo

è la bellezza che non ha bisogno di essere cercata,

ma che cresce quando meno te lo aspetti.


Cuori coraggiosi, oggi non temere di mettersi sotto la luce. Non temere di essere visibili, di mostrare ciò che sei senza maschere, di raccontare la tua verità, anche se a volte può sembrare scomoda. La luce non è qualcosa da temere, ma da abbracciare, perché solo sotto la sua intensa chiarezza possiamo veramente vederci per ciò che siamo.

Non temere di vedere la luce, di cercarla nei luoghi più oscuri. La luce non è solo un faro lontano, è già dentro di noi, pronta a manifestarsi nei momenti più inaspettati. Siamo fatti per brillare, e lo faremo non appena avremo il coraggio di guardare davvero.

Non temere, infine, di riflettere luce. Ogni volta che permettiamo a quella luce di attraversarci e di illuminarci, essa si moltiplica, diventa una fiamma che accende anche chi ci sta vicino. Ogni piccolo gesto di autenticità, ogni sorriso sincero, ogni atto di gentilezza diventa riflesso di qualcosa di più grande. La luce non è solo da ricevere, ma anche da donare.

E oggi non temere di essere autentici. Non temere di vivere nel nostro modo più genuino, con la consapevolezza che, anche se il mondo può sembrare frenetico e spesso troppo focalizzato sul risultato, la verità e la bellezza della nostra esistenza risiedono nel momento presente. Il coraggio di essere noi stessi, imperfetti e in continua trasformazione, è ciò che rende unica ogni vita.

Non temere di abbracciare il cambiamento o di sfidare le aspettative che ci vengono imposte. A volte, la bellezza nasce proprio nel non aderire a schemi predefiniti, ma nel permettersi di essere un po’ disordinati, un po’ folli, proprio come la vita stessa.

Infine, non temere la profondità, quella ricerca interiore che potrebbe sembrare difficile o dolorosa, ma che alla fine ci arricchisce. Ci dona Prio, quella felicità autentica che emerge proprio dal cuore del nostro essere più vero.

Non temere: sei fatto per brillare!


Vi ringrazio dell'ascolto!

Buona vita oggi!

VVB!




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