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La Porta Segreta tra Ordine e Disordine

Immagine del redattore: Olga Nickole KuyanOlga Nickole Kuyan

V-kun al Mondo s.p.d.

S.V.B.E.E.Q.V

Eccomi!

Antico portale a Modica, porta con la bocca aperta, un buco nero enigmatico circondata dalla piatra chiara modicana
Che cosa sta li, nel buco nero della bocca di questo portale antico? Ordine piu bello o caos totale?

Il 25 febbraio 2025 è una data che sembra essere stata progettata da un matematico mistico con un debole per gli specchi e i giochi di prestigio numerologici. Sommando le cifre, arriviamo a 9, il numero della saggezza e dei finali epici—praticamente l’ultimo capitolo di una saga cosmica prima di un reboot dell’universo.

Ma non è tutto! La data riflessa, 25.02.2025, sembra un codice segreto per viaggiare nel tempo o, più probabilmente, il PIN dimenticato di qualche divinità distratta. Con quattro "2" che fanno da colonne dell’equilibrio, due "5" a soffiare venti di cambiamento e due "0" che guardano tutto con il loro sguardo zen, questo giorno ha il potenziale per essere una perfetta tempesta di trasformazione interiore.

Il cielo aggiunge il suo tocco teatrale: il Sole in Pesci ci spinge a perderci in sogni profondi e rivelazioni mistiche, mentre la Luna in Sagittario ci strizza l’occhio e sussurra: "Partiamo per un viaggio esistenziale, magari con un biglietto di sola andata?". E come se non bastasse, Marte decide di svegliarsi dal suo letargo retrogrado, pronto a riaccendere ambizioni, passioni e magari anche qualche battaglia epica da romanzo cavalleresco.

Morale della favola? Il 25 febbraio 2025 è una giornata perfetta per meditare sul senso della vita, scrivere poesie ispirate, prenotare un biglietto per un’isola misteriosa (o almeno un buon ristorante di pesce) e magari, solo magari, scoprire che il vero segreto dell’universo era in noi da sempre.


Eureka di oggi: "Tutti i mali arrivano con le ali e se ne vanno zoppicando. (Voltaire)


Latino in uso:

Mens sana in corpore sano

Mente sana in corpo sano.

Perché è adatta: Questa frase evidenzia l'importanza di prendersi cura sia della mente che del corpo. Ci ricorda che il benessere fisico e mentale sono strettamente collegati e che entrambi sono necessari per una vita equilibrata.


Alcuni spunti di riflessione:

• Se oggi fosse davvero il PIN dimenticato di una divinità distratta, quale porta cosmica proveresti ad aprire?

• Se la tua anima fosse a processo nel Tribunale Celeste del Caos, quale sarebbe la tua difesa per rimandare il verdetto?

• Se il tempo fosse solo un’illusione generata dalla nostra percezione, a quale epoca ti piacerebbe "sbagliarti" oggi?


Mi lascio ispirare

25.02.1837: Thomas Davenport brevetta la

prima macchina da stampa.

Un vecchio pescatore, con la pelle segnata dal sole e dal sale, sedeva accanto al fuoco mentre il brodo sobbolliva piano nella pentola di terracotta. Un giovane, incuriosito, si avvicinò e chiese:

“Perché non aggiungi il pesce subito? Non sarebbe più veloce?”

Il vecchio sorrise senza distogliere lo sguardo dalla fiamma.

“Ogni cosa ha il suo tempo, ragazzo. Se butti lo scorfano nell’acqua fredda, rimarrà rigido, senza sapore. Se alzi troppo il fuoco, lo distruggi. Ma se aspetti, se lasci che il brodo raccolga piano la storia delle lische, allora tutto si trasforma: il sapore diventa memoria, il mare diventa sostanza.”

Il giovane tacque, mentre il profumo del finocchietto selvatico si mescolava alla brezza della sera.

“Allo stesso modo,” riprese il vecchio, “le parole di Cristo sono come questo brodo. Se le ascolti in fretta, senza lasciare che ti penetrino, restano vuote. Se cerchi di piegarle alla tua impazienza, non ti nutrono. Ma se aspetti, se le lasci lavorare dentro di te, allora diventano carne e spirito, nutrimento vero.”

E così, mentre il giovane assaggiava la zuppa, capì che la fede non è questione di fretta, né di quantità. È un fuoco lento, come quello che trasforma l’acqua e il pesce in qualcosa di eterno.


Il pensiero

"Il tempo è immagine mobile dell'eternità".

Platone.


Il senso del pensiero

Immagino un universo lontano, un buco nero supermassiccio al centro di una galassia in collisione. La gravità estrema deforma lo spazio-tempo, trascinandolo in una danza vorticosa mentre la luce stessa si piega e si allunga, cercando di sfuggire all'orizzonte degli eventi.

Ora penso a un orologio quantistico, il più preciso mai costruito, capace di misurare il tempo con una risoluzione impensabile. Se lo portassimo vicino al buco nero, il suo ticchettio rallenterebbe fino quasi a fermarsi, mentre per un osservatore distante la galassia continuerebbe il suo viaggio attraverso i millenni.

Platone direbbe che il tempo è solo un'ombra, un riflesso mobile dell'eternità. La relatività generale conferma che il tempo è elastico, plasmato dall'energia e dalla massa. Ma se andassimo oltre? Se l’eternità fosse come il vuoto quantistico, un campo di possibilità infinite, e il tempo solo una fluttuazione locale, un’onda che emerge e si dissolve come le particelle virtuali nei calcoli della meccanica quantistica?

Forse il tempo è un’illusione generata dalla nostra percezione limitata, come un buco nero che inghiotte la luce, lasciandoci solo il miraggio della materia che cade. O forse è un codice, un algoritmo inscritto nella trama dell'universo, un processo computazionale che elabora gli input della realtà per restituire l'ombra di qualcosa di più grande, qualcosa che chiamiamo eternità.


Mi lascio incantare 

Come potrei sorprendervi oggi?

Immagino il Tribunale Celeste del Caos, un’aula sospesa tra le nebulose, dove la legge cosmica si dibatte tra l’Ordine Supremo e il Tohu Bohu, il Caos Primordiale che ancora reclama il suo spazio nell’Universo.

Il Giudice, un cherubino con toga fluorescente e ali di luce quantistica, sbuffa mentre batte il martelletto sul banco:

"Silenzio in aula! Il processo dell’anima è aperto!"

Alla sbarra, l’Anima dell’Imputato, avvolta in un turbine di pensieri sparsi, sogni inconcludenti e liste di cose da fare mai completate. Il Caos è il suo avvocato difensore, e non si scompone.

"Vostro Onore," inizia con voce cavernosa, "il mio assistito non è colpevole. Egli è semplicemente in uno stato di superposizione quantica tra il fare e il procrastinare. Senza di me, non esisterebbe alcuna creazione!"

Dall’altra parte, l’Ordine—un severo arcangelo con cartellina e grafici di efficienza celeste—replica:

"Eppure, senza struttura, senza un fulcro divino, ogni anima si dissolve in pura entropia!"

La Corte sospira. Il Giudice si gratta l’aureola, poi sorride con un bagliore che attraversa galassie.

"Mettere ordine nella propria vita non significa eliminare il Caos, ma riconoscergli un posto nel grande Codice dell’Universo. Dopo tutto, anche Dio non ha distrutto il Caos: lo ha plasmato."

E con un gesto della mano, trasforma l’aula in una cucina cosmica, dove il caos diventa ingredienti sparsi sul tavolo: spezie di stelle, lievito d’anima, farina di destino. L’Ordine impasta, il Caos lascia spazio all’imprevisto.

Nasce il Pane della Creazione, fragrante di equilibri e meraviglia.

Il Giudice annuisce. "Processo aggiornato a data da destinarsi. Per ora, che ciascuno torni alla propria esistenza e trovi il suo posto nel Disegno."

L’Anima sorride. Sa che non deve vincere nessuno dei due: deve solo imparare a danzare tra le forze che reggono il cosmo.


La poesia consapevole 

Chiesi a Dio di essere forte

per eseguire progetti grandiosi:

Egli mi rese debole per conservarmi nell'umiltà.

Domandai a Dio che mi desse la salute

per realizzare grandi imprese:

Egli mi ha dato il dolore per comprenderla meglio.

Gli domandai la ricchezza per possedere tutto:

Mi ha fatto povero per non essere egoista.

Gli domandai il potere perché gli uomini avessero bisogno di me:

Egli mi ha dato l'umiliazione

perché io avessi bisogno di loro.

Domandai a Dio tutto per godere la vita:

Mi ha lasciato la vita perché potessi apprezzare tutto.

Signore, non ho ricevuto niente di quello che chiedevo,

ma mi hai dato tutto quello di cui avevo bisogno

e quasi contro la mia volontà.

Le preghiere che non feci furono esaudite.

Sii lodato; o mio Signore, fra tutti gli uomini

nessuno possiede quello che ho io!

Scritta da Kirk Kilgour, famoso pallavolista rimasto paralizzato nel '76 a seguito di un incidente durante un allenamento. Kirk ha letto questa preghiera di fronte al Papa durante il Giubileo dei malati a Roma.


Mi lascio sorprendere 

Dio mi ha fatto una sorpresa oggi: una giornata caratterizzata da cielo parzialmente nuvoloso, temperature comprese tra 10 e 19°C! Voi percepite nell'aria la rivoluzione?

La Sicilia bedda ride, con il sole che le scivola tra i vicoli e il mare che bisbiglia antiche verità ai pescatori. Qui, nel cuore di un’aranciera dorata, un chicco di grano si fa ultimo tra le zolle. Gli altri semi, alteri come re senza regno, ridono di lui: “Tu sei il più piccolo, il più inutile.” Ma il vento del Sud, saggio come un vecchio cantastorie, lo accarezza e gli sussurra un segreto: “Chi si lascia seppellire, fiorirà.”

E così il chicco, stretto nell’abbraccio oscuro della terra, svanisce. Nessuno lo vede più. Invisibile, dimenticato, umile come un garzone di taverna. Ma poi – oh, meraviglia! – un giorno spunta un filo verde, tenero e fragile come il primo sguardo di un neonato. E quel filo cresce, danza con la brezza, sfida il cielo. Diventa spiga, diventa pane, diventa festa.

E mentre i signori del mondo affilano le loro corone e calcolano il peso dell’oro, il chicco ride, come ride la Sicilia dopo la pioggia. Perché ha capito il segreto: l’ultimo è sempre il primo a nutrire il mondo.


 Un'improvvisazione

(Con un sorriso furbo e un'aria un po' folle, mentre agita un tridente)

Amici, compagni di merende, esploratori di formaggi... ma soprattutto, esperti di cappelli magici, gatti quantistici e simboli siciliani!

Avete mai pensato a quanto sia paradossale essere un Wali diafano che vuole essere invisibile?

Sì, proprio come quei gatti che,

con un'eleganza felina,

sembrano sparire nel nulla,

lasciando dietro di sé solo un sorriso enigmatico... e un tridente!

(Si sistema il kunée e assume un'aria da scienziato, mentre cita Lucio Mayoor Tosi)

Come loro, anche noi

cerchiamo di nasconderci,

di mimetizzarci,

di diventare invisibili agli occhi del mondo.

"Chi per una partita a due?

Chi per scambiarci il cane?

Chi per due tazze di yogurt con banana?"

...e chi per un tridente, simbolo di una Sicilia che non si arrende all'omologazione, aggiungerei!

(Con un tono più confidenziale, mentre indossa un berretto magico)

E come loro,

abbiamo bisogno di un cappello magico,

di un trucco speciale,

di un'illusione ottica

che ci permetta di sparire

senza lasciare traccia.

"Chi per mille lire?

Chi per l'andata e due ritorni?

Chi per stonare cantando insieme?"

...e chi per l'invisibilità, un desiderio di sottrarsi allo sguardo giudicante, aggiungerei!

(Alzando la voce, con entusiasmo, mentre recita versi di Mario Gabriele)

Proprio come quei Wali diafani che,

con un tocco di kunée,

riescono a "scomparire"

nel bel mezzo di una festa,

lasciando tutti a bocca aperta!

"Alle 18 torna Milena.

Prepara la cena. Il tavolo ha quarant'anni.

Sale il fumo fino alla lampada.

Andrea rinnova aria fresca."

...e il Wali scompare, lasciando spazio alla Diafania, alla rivelazione di ciò che è nascosto, aggiungerei!

(Con un sorriso malizioso, mentre cita Donatella Costantina Giancaspero)

Chissà, forse anche noi,

dovremmo imparare da loro,

a essere più "diafani",

più capaci di "scomparire"

senza perdere la nostra identità.

"un nido di vespe nel lampadario."

...e un Wali invisibile, un'immagine di un pericolo latente, di una minaccia sottesa, aggiungerei!

(Con un tono più serio, mentre cita Lucio Mayoor Tosi)

Perché in fondo,

la vita è un po' come un gioco di prestigio,

pieno di illusioni,

di inganni,

di "apparizioni" e "sparizioni"

che ci confondono,

ma che alla fine

ci rivelano la vera essenza della realtà.

"Chi per misurarci la pressione?

Chi per alzare insieme le tapparelle?

Chi per stare fuori dalla Disco?"

...e chi per scoprire la diafania, la capacità di vedere oltre le apparenze, aggiungerei!

(Conclude con un messaggio "illuminante" e un tocco di... "follia artistica", mentre cita Lucio Mayoor Tosi)

E allora, amici,

impariamo dai Wali diafani,

a essere più "diafani" umani,

più capaci di "scomparire"

per poi "riapparire"

con una nuova luce,

con una nuova energia,

con un nuovo messaggio.

"Chi per un week-end sul lago Washoe in Nevada?

Chi per un solo gelato alla menta?

Chi per due .. che si baciano?"

...e chi per un mondo più diafano, dove l'invisibilità non è fuga, ma scelta consapevole, aggiungerei!

(Si inchina al pubblico, ringraziando con un gesto ampio e... sparisce dietro il sipario, lasciando tutti con un sorriso, una riflessione e una voglia irrefrenabile di... indossare un cappello magico, un kunée e un tridente!)

(P.S. E se vi capita di vedere un gatto quantistico che indossa un kunée e agita un tridente, non esitate a offrirgli un pezzetto di formaggio. Chissà, magari vi ringrazierà con un miagolio filosofico, una citazione poetica o... una proposta indecente!)


Cuore coraggioso, oggi non temere le sfide e le difficoltà.

La vita è piena di sfide, di momenti in cui ci sentiamo persi, scoraggiati o impauriti. Ma il versetto Geremia 46,27a ci ricorda che non siamo soli. Dio è con noi, anche nei momenti più difficili. Non dobbiamo temere le sfide, perché con l'aiuto di Dio possiamo superarle.

Non temere il futuro.

Il futuro è incerto, e questo può generare ansia e preoccupazione. Ma il versetto Geremia 46,27a ci invita a non temere il futuro, perché Dio ha un progetto per noi. Possiamo affidarci a Lui con fiducia, sapendo che ci guiderà e ci proteggerà.

Non temere i nostri limiti.

Tutti abbiamo dei limiti, delle debolezze, delle paure. Ma il versetto Geremia 46,27a ci incoraggia a non lasciare che questi limiti ci paralizzino. Dio ci conosce e ci ama così come siamo, con i nostri limiti e le nostre fragilità. Non dobbiamo temere i nostri limiti, perché con l'aiuto di Dio possiamo superarli e realizzare il nostro pieno potenziale.

Non temere il giudizio degli altri.

Il giudizio degli altri può farci sentire insicuri e inadeguati. Ma il versetto Geremia 46,27a ci ricorda che il giudizio di Dio è ciò che conta veramente. Se siamo in pace con Dio, non dobbiamo temere ciò che gli altri pensano di noi.

Non temere il male.

Il mondo è pieno di male, di ingiustizia e di sofferenza. Ma il versetto Geremia 46,27a ci ricorda che Dio è più forte del male. Se confidiamo in Lui, possiamo trovare la forza di resistere al male e di fare il bene.

Il versetto di Geremia 46,27a è un messaggio di speranza e di coraggio. Ci ricorda che, quando Dio è dalla nostra parte, non abbiamo motivo di temere nulla. Possiamo affrontare la vita con fiducia e serenità, sapendo che Dio è con noi in ogni momento.

Questo messaggio è particolarmente importante oggi, in un mondo complesso e incerto, dove spesso ci sentiamo sopraffatti da paure e preoccupazioni. Il versetto ci invita a non temere, a fidarci di Dio e a trovare in Lui la forza e il coraggio per affrontare la vita, tra Ordine e Disordine.

Bedda vita oggi!

VVB!

Vi ringrazio dell'ascolto!


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