top of page
Cerca

Astrodramma Quotidiano: nel grande teatro della mente umana

Immagine del redattore: Olga Nickole KuyanOlga Nickole Kuyan

V-kun al Mondo s.p.d.

S.V.B.E.E.Q.V.

Eccomi! I numeri di oggi: 5.1.9.7

I tre numeri 2 sono inseriti nell'oggi.

immagine in stile Rinascimento che rappresenta il Sole in Acquario e la Luna in Leone
Sole in Acquario, Luna in Leone: mix di genio e dramma: ballo tra logica e cuore

Oggi il cielo ci regala una telenovela cosmica: il Sole in Acquario e la Luna in Leone fanno coppia, mescolando cervello e cuore come un frullatore cosmico. Da una parte ci sentiamo Einstein, dall’altra Maria Callas. Gli astri ci chiedono di ballare tra logica e passione, aprendo le porte al nuovo con il giusto equilibrio (spoiler: sarà difficile).

Sole in Acquario: Idee geniali e spirito libero, oggi sei un visionario con gli occhiali da sole futuristici.  

Luna in Leone: Emozioni drammatiche in stile Broadway, con un pizzico di “guardatemi, sono fantastico”.  

Giornata lunare 24: Simbolo: l’Orso. Consigli per oggi: fai meditazione, allenati come Rocky e comunica con tutti per capirci qualcosa. Attento però a non sprecare questa energia, o ti ritroverai a discutere con il fruttivendolo per un’arancia ammaccata.

Retrogradi in azione:  

- Marte: Retrocede tra Leone e Cancro, invitandoti a respirare prima di tirare piatti o idee. Cura casa ed emozioni.  

- Giove: Ti chiede di crescere e smetterla di perdere tempo. Diventa zen, ma senza strafare.  

- Urano: Dice no alle rivoluzioni: niente stravolgimenti, solo ritocchi. Rivaluta valori e finanze, e ricorda che indipendenza non vuol dire mollare tutto e scappare su un’isola deserta.

In sintesi, oggi è una giornata di costruzioni, distruzioni, rivelazioni e – perché no – un po’ di dramma creativo. Buona fortuna, astronauta dello zodiaco!


Eureka di oggi: 'Gli italiani sanno bene che è lo stile che conta, non la moda, e lo stile italiano non ha limiti di classe o d’età.” – Stefano Gabbana


Latino in uso

Casus belli

Motivo della guerra. La ragione o, spesso, il pretesto di un conflitto.


Vi invito a riflettere oggi sulle domande:

• Se oggi fossi un frullatore cosmico, cosa mescoleresti tra logica e passione?

• Quale dramma in stile Broadway o idea geniale futuristica ti piacerebbe interpretare oggi?

• Se il tuo "demone interiore" fosse un orso lunare, quale consiglio ti darebbe per affrontare la giornata?


Mi lascio ispirare 

23.01.1556 - Terremoto dello Shaanxi (Cina). Morirono circa 830 mila persone. Si tratta del terremoto più mortale della storia.

23.01.1656 – Viene pubblicata la prima delle “Provinciali” di Blaise Pascal.

La vita è un palco immenso, e noi, come Tosca sul palco del destino, ci muoviamo tra luci e ombre, chiamati a seguire la voce che risuona dal cielo come un'eco eterna. Il terremoto dello Shaanxi, con la sua devastazione, è il colpo di timpano che scuote le fondamenta dell’umano orgoglio, ricordandoci la fragilità della nostra presunta grandezza. Eppure, tra le macerie, come una nota solitaria di Pascal che risuona nelle "Provinciali," troviamo il filo d’oro di una chiamata più alta, un invito divino a danzare sulla musica della fede.

Seguire quella chiamata è come intonare un "Vissi d’arte" non per sé stessi, ma per il Maestro che ci guida. Non è un canto d’orgoglio, ma una resa: “Ecco, io vengo,” come un atto d’amore che trabocca come un calice riempito oltre il bordo. La strada non è dritta, ma una curva piena di misteri e chiaroscuri, dove il cuore deve imparare a seguire il ritmo di Dio, anche quando la propria melodia interiore vuole suonare un tema diverso.

Essere fedeli a quella voce è come dipingere il cielo con i colori dell’alba, testimoniando che, anche dopo il buio, c’è una luce che non si spegne. Come Tosca che grida al cielo e affronta l’inevitabile con passione e fede, siamo chiamati a non rinnegare il nostro canto, ma a portarlo fino alla grande assemblea, proclamando: "Il Signore è grande!" 

Così, la vita diventa una sinfonia di sacrificio e amore, una scena in cui il protagonista non siamo noi, ma il Maestro invisibile che ci dirige. E allora, Signore, io vengo: non con la pretesa di sapere, ma con il desiderio di essere tua.


Il pensiero 

Scrive Marco Aurelio: "Un attimo dura la vita dell’uomo, e un fluire continuo è la sua essenza, indistinta la sua percezione, corruttibile il suo intero corpo, un turbine l’anima, imprevedibile il destino, incerta la fama. Insomma, tutto ciò che riguarda il corpo è come un fiume; tutto ciò che riguarda l’anima, sogno e illusione; la vita è lotta e viaggio in terra straniera; la fama dopo la morte, oblio. Che cosa dunque resta che ci dia protezione? Unica e sola, la filosofia. E questa consiste nel serbare intatto e puro il proprio demone interiore [daímon], trionfante sui piaceri e sui dolori, incapace di agire a caso o con falsità e ipocrisia, indipendente dal fatto che altri compiano o no la tale azione" 

Se è possibile esprimere con una parola sola la visione della vita contenuta in questo brano, questa parola è coscienza. È la coscienza che ci fa serbare intatta la nostra interiorità, perdendo la quale si perde tutto, anche se si diventa l’uomo più importante del mondo, mentre conservando la quale si conserva tutto, tutto quello che costituisce il valore reale di un essere umano. (La forza di essere migliori, Vito Mancuso)


Il senso del pensiero 

La vita è come una stella pulsante nello spazio infinito, un’oscillazione tra luce e ombra, tra materia e energia. Marco Aurelio ci invita a guardare dentro noi stessi, verso quel "demone interiore" che brilla come un nucleo atomico, il centro incorruttibile della nostra coscienza. La filosofia, allora, è il campo magnetico che tiene insieme i frammenti sparsi della nostra esistenza, proteggendoci dalla dispersione e dal caos.

La coscienza è come la forza di coesione che lega le molecole dell’universo: invisibile agli occhi, ma essenziale per mantenere la struttura di ciò che siamo. È la gravità spirituale che ci ancora al significato, anche quando tutto intorno sembra fluire come un fiume in piena, portando via le certezze. Senza questa forza, anche il più grande corpo celeste – o la più alta fama umana – collasserebbe su sé stesso, trasformandosi in un buco nero di oblio.

E come le scienze oggi si avvicinano al mistero dell’origine del tutto, così la coscienza ci connette a quella sorgente primordiale, a quel "campo unificato" da cui scaturisce la sinfonia dell’esistenza. Essere umani non è altro che custodire questa scintilla divina, questa vibrazione interiore che risuona con l’universo, ricordandoci che ciò che conta davvero non è la materia che passa, ma la luce che resta.


Faccio il primo passo

Come potrei sorprendervi oggi?

Nel grande teatro della mente umana, ogni giorno è un'opera di 35.000 atti, dove il protagonista – il nostro pensiero – si trova a danzare su un filo sospeso tra il razionale e il mistico. Ogni decisione è un salto tra galassie di possibilità, una pennellata su una tela invisibile che racconta la nostra storia.

Il mondo moderno è una sinfonia accelerata, un’orchestra che pretende risultati rapidi, come un direttore d’orchestra impaziente che ignora le pause. Eppure, in mezzo a questa frenesia, emerge una lumaca in frac, che arranca verso l’alto di un ramo con la lentezza di un filosofo assorto. È lì che la verità si rivela: rallentare non è un fallimento, ma un'arte segreta di ascoltare la sinfonia silenziosa della vita.

Filosofi come Cartesio, Husserl e Agostino d’Ippona diventano i direttori di questa strana orchestra interiore. Cartesio, avvolto nella sua tunica, accende il caminetto della mente e scrive versi di dubbio, trasformando il caos in ordine. Husserl ci invita a contemplare la pioggia, non come evento meteorologico, ma come un'opera d’arte dentro di noi. E Agostino ci regala uno specchio dorato dove vedere le storie che raccontiamo a noi stessi, cercando Dio nei frammenti di luce riflessa.

Nel mentre, l’Esicasmo si presenta come un monaco silenzioso che, seduto sulla soglia della coscienza, intona una preghiera che trasforma il rumore in quiete. Bakhtiyarov, con i suoi esperimenti di coscienza, ci offre un caleidoscopio dove ogni strato della mente danza, creando universi paralleli di significato.

E così, la metafora diventa un giardino alchemico: il leader che rallenta per osservare una lumaca, il filosofo che si perde nella pioggia, l’uomo comune che riflette su un caffè amaro. In questo spazio surreale, la lentezza non è solo un atto di ribellione, ma un portale verso l'infinito. La felicità, infine, non è altro che una lumaca che si prende il tempo per attraversare un universo fatto di dettagli.


La poesia consapevole 

Divino libro d’amore,

sacra rivelazione,

parola del creatore,

scienza onnisapiente,

scintilla d’onnipotenza.

Sei la lettera con cui il Padre altissimo comunica con i suoi figli.

Altoparlante del cielo,

legge inviolabile della libera scelta di una risposta d’amore.

Sfogliando le tue pagine trovo conforto,rifugio e novella lena d’adorazione.

Cosi forte,ma cosi semplice,cosi divina,ma cosi umana,cosi celeste,ma cosi

terrena.

Combattente reduce di guerre spirituali.

Dio ti ha ispirata come un dolce padre che guida la mano del figlio per insegnargli a scrivere.

Nelle tue righe è nascosto il mistero divino,oh scrigno dello Spirito Santo, madre e figlia di Gesù.

Epitaffio degli angeli,spada dei santi,sentenza dei profeti, arca dei patriarchi, bussola dei fedeli.

Mia compagna di viaggi spirituali.

Sei la prima incarnazione di Dio sulla terra.

Il tuo messaggio da millenni è sempre nuovo.

La tua voce risuona nella chiesa, nell’umanità, nel mondo, nei cieli.

Mai sbiadiranno le tue pagine,oh parola prima e ultima,specchio dell’Essere supremo.

Sei il vaso d’oro fra i vasi d’argilla dei libri sacri, oh scala che porta a Dio.

Niente può eguagliare la tua sapienza.

Fra le mie mani sarai quando emetterò l’ultimo respiro terreno e il primo respiro celeste, oh ancora della mia salvezza.

Donato Riccardi


Mi lascio sorprendere 

Dio mi ha fatto una sorpresa oggi: In particolare ho molto coperto al mattino e al pomeriggio, nubi sparse di passaggio alla sera. Durante la giornata di oggi la temperatura massima viene registrata alle ore 15 e sarà di 19°C.

Cristo, il navigatore delle stelle, si erge sulla prua di una barca fatta di parole non dette e respiri sospesi, una nave che sembra essere stata costruita con le travi della croce stessa e le vele ricucite dai sospiri delle folle. Intorno, il mare non è d'acqua ma di domande, desideri, mani che si protendono come onde che vogliono toccare il cielo. La folla è un tribunale fluttuante, dove ogni volto è un avvocato delle proprie urgenze, e ogni cuore deposita sentenze scritte su pergamene di ansia.

Ma ecco, gli spiriti impuri appaiono come giullari del caos celeste, intenti a mescolare carte e verità, facendo pirouette attorno a Cristo come se cercassero di processarlo per "eccesso di luce." "Sei il Figlio di Dio!" gridano, ma la loro voce suona come un tuono che si dissolve nel vento. Cristo li zittisce, perché sa che la verità non ha bisogno di megafoni né di processi lampo. La sua identità non è un titolo da esibire, ma una sorgente nascosta da scoprire: un tesoro sepolto sotto la sabbia, dove le impronte dei demoni si confondono con quelle dei santi.

Il cielo, intanto, si dipinge di sfumature di un tribunale surreale: le nuvole si riuniscono come giurie celesti, il sole sembra un giudice che non guarda mai l’orologio, e la luna, avvocato della compassione, prende appunti silenziosi. Cristo si allontana dalla folla su una barca che non è solo una via di fuga, ma una cattedra galleggiante. Qui, tra il silenzio delle onde, insegna una lezione che nessuna tempesta può cancellare: la libertà non è assenza di peso, ma il coraggio di portare il carico degli altri con amore.

La barca si trasforma, allora, in un tribunale di grazia dove il caos non viene giudicato ma redento, e il navigatore delle stelle non cerca l’assoluzione, ma la trasformazione. E in quell’attimo di respiro, mentre il vento danza tra i capelli del Messia, si compie il miracolo più grande: la croce diventa l’àncora, e il mare, un giardino segreto dove germoglia la libertà.


Cuori coraggiosi, anche oggi, non temere:

"Nell’ora della paura io in te confido. (Salmo 56,4)

Vi ringrazio dell'ascolto!

Buona vita oggi!

VVB!

bottom of page