V-kun al Mondo s.p.d.
S.V.B.E.E.Q.V
Eccomi!

Il 18 febbraio 2025 è un giorno speciale secondo la numerologia! Se sommiamo le cifre del giorno, del mese e dell'anno e le riduciamo a un singolo numero, otteniamo il 2. Questo numero è un vero "supereroe" delle relazioni, della collaborazione e dell'armonia. Quindi, preparatevi a rafforzare i legami con le persone care, a collaborare per raggiungere obiettivi comuni e a risolvere pacificamente i conflitti.
Ma non è finita qui! Il Sole entra nel segno dei Pesci, quindi preparatevi a un periodo di introspezione e sensibilità. La Luna in Scorpione, invece, intensificherà le emozioni e le passioni. E il giorno lunare? Perfetto per decisioni importanti e trasformazioni personali.
Insomma, il 18 febbraio 2025 sarà una giornata ricca di energia e opportunità. Quindi, ascoltate il vostro cuore, collaborate con gli altri e preparatevi a un periodo di cambiamenti positivi. E non dimenticate di seguire il consiglio di Rumi: "Se tutto intorno ti sembra buio, potresti essere tu la Luce".
Eureka di oggi: "Un classico è qualcosa che tutti vorrebbero aver letto e nessuno vuol leggere".
(Mark Twain)
Latino in uso:
Captatio benevolentiae
Espressione che, tradotta letteralmente, significa Accattivarsi la simpatia.
Vi invito a meditare oggi sulle domande:
1. Sei più un "limone" aspro che deve maturare o una "spremuta" di gioia pronta per essere gustata? E cosa fai oggi per passare da "limone" a "spremuta"?
2. Se il tuo "cuore" fosse un'Arca di Noè, quali "cavilli" (pensieri negativi o preoccupazioni) getteresti fuori bordo oggi per fare spazio alla "ratio legis" della felicità?
3. Oggi, ti senti più un "candito" (deputato) nel Parlamento della tua vita, o un "pistacchio" (cittadino) che cerca di farsi sentire? E quale "cassata" (obiettivo) vuoi contribuire a creare?
Mi lascio ispirare
18.02.1861: Vittorio Emanuele II di Savoia convoca il primo Parlamento dell’Italia unita.
Immagino la vita come un albero di limoni siciliani: aspri all'inizio, ma ricchi di sorprese. Ogni limone è un'esperienza, un momento.
La "scorza" (protezione) è ciò che ti difende, il "succo" (energia) è ciò che ti nutre. I "fiori" (opportunità) ti indicano la via, il "vento" (ispirazione) ti suggerisce nuove idee.
Il "sole" (forza) ti spinge a superare i limiti, le "foglie" (valori) ti guidano. La "spremuta" (gioia) è la ricompensa finale.
La vita è un albero di limoni: un dono aspro ma prezioso. Come ogni albero, ha bisogno di "radici" (valori) e "rami" (obiettivi).
Se ti senti "acido" come un limone acerbo, ricorda: sei un frutto unico. "Nutriti" (impara), "esplora" (apriti), "condividi" (aiuta) e "lasciati sorprendere" (accogli l'imprevisto).
E se hai sete, una limonata fresca è perfetta!
Il pensiero
"È possibile incontrare anche Dio in ogni sofferenza e attraverso ogni morte?"(Pierre Teilhard de Chardin)
Il senso del pensiero
Immagino che la sofferenza sia come una di quelle galassie lontane, studiate dai telescopi più potenti. Un ammasso di nebulose oscure, apparentemente incomprensibile, un caos di emozioni che ci fa sentire persi come un astronauta nello spazio profondo. Eppure, anche in quel buio, come rivelano le immagini catturate dal telescopio spaziale Hubble, brillano stelleRemote stars, come bagliori di speranza.
La frase di Teilhard de Chardin è come una di quelle equazioni matematiche che descrivono le leggi dell'universo. A prima vista può sembrare complessa, astratta, ma se la osservi con attenzione, rivela una profonda armonia. Dio, in questa metafora, è come la "materia oscura" che gli scienziati ipotizzano esista per spiegare la coesione delle galassie. Invisibile, impalpabile, eppure fondamentale. Presente anche nel vuoto, come un campo di energia che pervade ogni cosa.
Mi lascio incantare
Come potrei sorprendervi oggi?
Con un Diluvio Universale dei Contratti (e l'Arca dell'Avvocato Noè)
Immagino: il mondo è sommerso da una pioggia torrenziale di clausole contrattuali. Articoli, commi, paragrafi - una vera e propria alluvione di "legalese" che minaccia di soffocare ogni forma di buon senso.
Dio, con un sopracciglio alzato e un pizzico di esasperazione cosmica, osserva la scena. "Basta!", tuona, "L'umanità ha bisogno di un reset giuridico!". E così, come un novello Noè, un avvocato (di nome, guarda caso, Noè) viene incaricato di costruire un'Arca.
Non un'arca di legno, però, bensì un'Arca di... "cavilli". Un'imbarcazione gigantesca, fatta di codici civili, penali, amministrativi, e di tutte le leggi, decreti e regolamenti che l'uomo è riuscito a produrre nel corso dei secoli.
Noè, armato di toga e di una camicia di forza (nel caso in cui qualche articolo impazzisse), inizia la sua opera. Carica sull'Arca, uno per uno, tutti i "pezzi" del diritto: dalle norme più antiche ai regolamenti più recenti, dalle sentenze più sagge ai "obiter dicta" più controversi.
E mentre la pioggia di contratti continua a cadere, Noè (con un misto di orgoglio e disperazione) cerca di mettere ordine in quel caos giuridico. "Qui ci vuole una 'ratio'!", esclama, mentre cerca di far combaciare articoli apparentemente incompatibili. "E qui, invece, un principio di 'equità'!", aggiunge, cercando di dare un senso a quella babele di norme.
Ma il diluvio non si placa. Anzi, sembra che i contratti si moltiplichino a dismisura, come funghi dopo la pioggia. E Noè, sempre più confuso e stressato, inizia a dubitare della sua missione. "Forse avrei dovuto fare l'idraulico...", sospira, mentre cerca di districarsi tra una montagna di "brogliacci".
E poi, all'improvviso, un lampo di genio. Noè si rende conto che l'Arca non deve solo contenere le leggi, ma anche (e soprattutto) lo "spirito" che le anima. La "ratio legis", il "buon senso", l'"equità"... tutti quei concetti che, troppo spesso, vengono dimenticati in mezzo alla "lettera" della legge.
E così, Noè inizia a "ripulire" l'Arca, a eliminare le norme obsolete, contraddittorie o semplicemente assurde. A "potare" gli articoli troppo lunghi e complessi, a "sfoltire" i commi inutili. E, soprattutto, a "riscoprire" i principi fondamentali del diritto, quelli che dovrebbero guidare ogni decisione e ogni interpretazione.
Quando finalmente la pioggia di contratti smette di cadere, Noè (con un sorriso stanco ma soddisfatto) può ammirare la sua opera. L'Arca è ancora piena di leggi, certo, ma ora sono leggi chiare, coerenti e ispirate a principi di giustizia e di equità.
E l'umanità, finalmente libera dal diluvio di "legalese", può tornare a vivere, a lavorare, a contrattare... senza il rischio di essere sommersa da un mare di parole inutili e complicate.
Morale della storia: anche nel caos giuridico più profondo, è possibile trovare un ordine, una logica, un senso. Basta saper "leggere" tra le righe, "interpretare" le norme e, soprattutto, non dimenticare mai i principi fondamentali del diritto.
E se per caso vi sentite persi in mezzo a un mare di "legalese", non disperate: ricordatevi dell'Arca di Noè e cercate di "ripulire" il vostro mondo giuridico, un articolo alla volta.
La poesia consapevole
Inno alla Gioia Radiosa
O luce che irrompe il buio dell'anima,
O bellezza che sgorga dal cuore di Dio,
O Ananda, La Beatitudine che Trascende il Dolore,
A te il mio canto, a te la mia lode!
Come un raggio di sole che infrange le nubi,
La tua gioia mi invade, mi illumina, mi trasforma.
Il mio cuore, assetato di infinito,
Si disseta alla fonte della tua grazia.
O danza di colori nel giardino dell'essere,
O armonia di suoni nell'orchestra celeste,
O profumo di fiori nel deserto dell'anima,
A te il mio amore, a te la mia vita!
Come un'onda che si infrange sulla riva,
La tua bellezza mi travolge, mi purifica, mi rinnova.
Il mio spirito, prigioniero del finito,
Si libera nell'immensità del tuo amore.
O silenzio che parla al mio cuore,
O pace che avvolge il mio spirito,
O presenza che riempie il mio essere,
A te la mia lode, a te il mio grazie!
Come un uccello che spicca il volo,
La tua gioia mi eleva, mi trasporta, mi trascende.
Il mio io, limitato e fragile,
Si abbandona alla vastità del tuo essere.
O Dio, fonte di ogni bellezza,
O Cristo, specchio del tuo amore,
O Spirito, fuoco della tua gioia,
A te il mio canto, a te la mia vita, a te la mia lode!
Mi lascio sorprendere
Dio mi ha fatto una sorpresa oggi: nuvolosità compatta al mattino, deboli rovesci o piogge al pomeriggio e alla sera, con una temperatura massima di 16°C, lo zero termico più basso si attesta a 1900m alle ore 21 e la quota neve più bassa, 1700m, alle ore 19.
Immagino: la vita è come una montagna sacra in Sicilia, il cui sentiero si biforca in due direzioni. Un luogo mistico, dove il tempo si dilata e le scelte diventano eterne.
Da un lato, il sentiero conduce alla "Grotta del Pane di Cenere": un luogo oscuro, dove il pane è fatto di egoismo, violenza e competizione. Un pane che sazia l'appetito del potere, ma che lascia l'anima arida e vuota.
Dall'altro lato, invece, il sentiero si snoda verso la "Fonte del Pane di Rugiada": un luogo luminoso, dove il pane è fatto di amore, compassione e condivisione. Un pane che nutre l'anima, che riempie il cuore di gioia e speranza.
E poi c'è il "viandante" (ognuno di noi), chiamato a scegliere quale sentiero percorrere. Quale "pane" (esperienza) vogliamo "spezzare" (condividere) con gli altri?
La "nebbia dell'indifferenza" (l'egoismo) ci spinge a seguire il sentiero della grotta, attratti dal "fuoco fatuo" (illusione) del potere e del successo. Ma così facendo, rischiamo di perderci nell'oscurità e di avvelenare noi stessi e gli altri con la cenere.
Solo aprendo gli "occhi del cuore" (la consapevolezza) possiamo riconoscere la limpidezza della fonte. Solo scegliendo di "abbeverarci" (ispirarci) all'amore e alla compassione, possiamo "liberare la sorgente di luce" che è in noi e "far scorrere" (diffondere) il bene nel mondo.
E allora, cosa aspetti? "Scegli il pane" (l'esperienza) che vuoi "spezzare" (condividere). Ricorda, la vita è una montagna sacra. E tu sei il viandante.
Un'improvvizazione
(Musica leggera, un pianoforte introduce una melodia malinconica, poi entra la voce, calda e roca, un po' "parlata", alla Dalla)
"E allora, dimmi te, cos'è sta storia dell'Ananda...
Una gioia che non passa, una felicità che non ha prezzo...
Ma dove la trovi, mi spieghi, in questo mondo di pazzi?
Dove la scovi, se non nei piaceri, nei successi, nel denaro?"
(La musica si fa più intensa, quasi un crescendo emotivo)
"E poi mi parli di Dio, di bellezza, di lode...
Ma Dio dov'è, se non nei libri, nelle chiese, nei discorsi?
La bellezza è un concetto relativo, un'opinione, un gusto...
La lode, poi, una pratica antica, superata, perbigotti..."
(La musica torna leggera, il pianoforte riprende la melodia iniziale)
"Eppure, qualcosa mi dice che hai ragione, amico mio...
Che c'è qualcosa di più, di più profondo, di più vero...
Che la gioia non è solo un'emozione, ma uno stato dell'anima...
Che la bellezza non è solo apparenza, ma essenza, significato..."
(La musica si fa di nuovo intensa, la voce si alza, quasi un grido)
"E allora, cosa aspetti? Apri il tuo cuore, lascia entrare la luce!
Non aver paura di amare, di perdonare, di donare...
Non chiuderti nel tuo egoismo, nel tuo risentimento, nella tua rabbia...
Esci dal tuo guscio, mettiti in gioco, rischia di essere felice!"
(La musica si placa, la voce si fa più dolce, quasi un sussurro)
"E se non trovi le parole, non importa, canta!
Canta la tua gioia, canta il tuo dolore, canta la tua speranza...
Canta la bellezza del mondo, canta l'amore di Dio...
Canta, amico mio, canta e la tua anima si aprirà!"
(La musica si spegne lentamente, lasciando spazio al silenzio)
Cuore coraggioso, oggi non temere:
L'ignoto: Il futuro è incerto, ma come i Maccabei, possiamo scegliere di affrontare l'ignoto con coraggio e fede, invece di lasciarci paralizzare dalla paura.
Le difficoltà: La vita è piena di sfide, ma come i Maccabei, possiamo trovare la forza di superarle, sapendo che non siamo soli e che possiamo contare sul sostegno e l'incoraggiamento degli altri.
L'opposizione: Ci saranno sempre persone che non sono d'accordo con noi o che cercano di ostacolarci, ma come i Maccabei, possiamo scegliere di non lasciarci intimidire e di seguire le nostre convinzioni con coraggio e determinazione.
La sconfitta: Anche se le cose non vanno come vorremmo, possiamo scegliere di non lasciarci abbattere dalla sconfitta, ma di imparare dai nostri errori e di rialzarci più forti di prima.
"Incoraggiati dalle parole di Giuda, molto belle e tali da spingere all’eroismo e da rendere virile anche l’animo dei giovani, stabilirono di non restare nel campo ma di intervenire coraggiosamente e decidere la sorte attaccando battaglia"- 2Maccabei 15,17.
Ricorda sempre che il coraggio non è assenza di paura, ma la capacità di agire nonostante la paura.
VVB!
Bedda vita oggi!
Vi ringrazio dell'ascolto!